Adenocarcinoma esofageo localmente avanzato e chemioradioterapia neoadiuvante

La chemioradioterapia concomitante (CRT) seguita da un intervento chirurgico è uno standard di cura per l’adenocarcinoma esofageo localmente avanzato. Tuttavia, non è ancora chiaro se la chirurgia successiva alla CRT offra un beneficio significativo in termini di sopravvivenza rispetto alla sola CRT, in particolare nei pazienti con malattia clinica N3 che sono a più alto rischio di sviluppare recidive di malattia a distanza.


Perciò è stata condotta un’analisi del National Cancer Database (NCDB) per confrontare la sopravvivenza globale (OS) di pazienti con adenocarcinoma esofageo localmente avanzato sottoposti a CRT, con o senza intervento chirurgico, e i risultati sono stati poi analizzati in base allo stadio cN.


Per raccogliere i dati sono stati inclusi 7.520 pazienti: il 74,7% aveva una malattia cN1, il 21,1% aveva una malattia cN2 e il 4,3% aveva una malattia cN3. Il vantaggio in termini di tempo di OS mediana offerto dalla CRT seguita dall’intervento chirurgico è stato di 22, 15,8 e 9,6 mesi rispetto alla sola CRT. Inoltre, le stime di OS a 5 anni nel gruppo chirurgico erano del 36,9%, del 31,6% e del 15,9% rispettivamente nei gruppi cN1, cN2 e cN3.


In conclusione, la chirurgia dopo CRT in pazienti con adenocarcinoma esofageo localmente avanzato porta a un evidente miglioramento della OS, con il maggior beneficio osservato nei pazienti con malattia cN1 e cN2. La chirurgia successiva alla CRT conferisce anche un significativo vantaggio di sopravvivenza a lungo termine per un sottogruppo di pazienti cN3.


Fonte: Journal of Gastrointestinal Oncology

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