ADHD: bambini nati da madre con diabete gestazionale più a rischio di soffrirne

I bambini nati da madri con diabete gestazionale hanno maggiori probabilità di sviluppare disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) e comportamenti esternalizzanti, che spesso coesistono con i sintomi dell’ADHD e tendono a emergere prima di eventuali visite mediche, soprattutto durante i primi anni scolastici. A mostrarlo, su BMC Pediatrics, è un team dell’Edith Cowan University, in Australia, guidato da Rachelle Pretorius e da Rae-Chi Huang.

Per la ricerca, il team ha esaminato i dati di 200.000 coppie madre-figlio in Europa e Australia, e ha scoperto che nei bambini di età compresa tra 7 e 10 anni, quelli nati da madri con diabete gestazionale presentavano costantemente sintomi di ADHD più elevati. Inoltre, i bambini tra 4 e 6 anni, nati da madri con diabete gestazionale, presentavano più problemi esternalizzanti rispetto a quelli nati senza diabete gestazionale.

Secondo gli autori, non è chiaro perché i bambini esposti al diabete gestazionale abbiano mantenuto più problemi esternalizzanti e sintomi di ADHD. Tuttavia, i risultati suggeriscono che questi comportamenti esternalizzanti possano diminuire nel tempo, ma potrebbero estendersi ad altri ambiti, come gli esiti dello sviluppo neurologico e l’ADHD.

Inoltre, secondo il team, sebbene il meccanismo esatto sull’influenza del diabete gestazionale sullo sviluppo del bambino non sia chiaro, l’infiammazione materna acuta e cronica durante la gravidanza potrebbe influenzare determinati percorsi nella programmazione cerebrale del bambino in utero e contribuire allo sviluppo neurologico, cognitivo e comportamentale in età adulta. “In età più precoce, i bambini possono manifestare più problemi di esternalizzazione e, con la crescita, i sintomi o i comportamenti correlati all’ADHD possono diventare più evidenti”, ha affermato Huang. Mentre Pretorius ha spiegato che “diversi studi suggeriscono che la gravità del diabete materno, associata all’obesità e all’infiammazione cronica, abbia un impatto congiunto sullo sviluppo del disturbo dello spettro autistico e dell’ADHD nei bambini, maggiore di quello di ciascuna condizione presa singolarmente”.

Fonte: BMC Pediatrics, 2025

https://bmcpediatr.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12887-024-05365-y

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