Adiposità viscerale: associata a maggiori rischi di nefropatia composita incidente nel diabete di tipo 2

Secondo uno studio pubblicato su Diabetes/Metabolism Research and Reviews, nei pazienti con diabete di tipo 2, un indice di adiposità viscerale medio cumulativo più elevato è associato a un rischio maggiore di nefropatia composita incidente.

“L’indice di adiposità viscerale (VAI) è un marcatore affidabile per l’accumulo e la disfunzione dell’adiposità viscerale. Le associazioni tra VAI e esiti di nefropatia rimangono tuttavia incerte nei pazienti con diabete di tipo 2 (T2DM)” afferma Chun Zhou, del Guangdong Provincial Key Laboratory of Renal Failure Research, Guangzhou, Cina, primo nome dello studio.

I ricercatori hanno valutato le relazioni longitudinali tra VAI e gli esiti della nefropatia incidente nei pazienti con T2DM. Per questo hanno valutato i dati di 10.132 partecipanti con T2DM dello studio ACCORD. Il VAI medio cumulativo basato sulle misurazioni del VAI al basale e al follow-up è stato utilizzato per rappresentare lo stato del VAI a lungo termine. L’esito primario era l’esito composito incidente della nefropatia, definito come raddoppio della creatinina sierica o riduzione >20 mL/min dell’eGFR, o sviluppo di macroalbuminuria, oppure ancora insufficienza renale o malattia renale allo stadio terminale (dialisi) o creatinina sierica >3,3 mg/dL.

Durante la durata del follow-up di 26.168 anni-persona, 6.094 (60,1%) partecipanti hanno sviluppato nefropatia incidente composita. Nel valutare il VAI medio cumulativo in quartili, è stato osservato un rischio significativamente più elevato di esito nefropatico composito incidente tra i partecipanti nei quartili 3-4,rispetto a quelli nei quartili 1-2. Inoltre, l’associazione positiva è rimasta coerente nei partecipanti con o senza singoli componenti VAI anormali, tra cui obesità generale, obesità addominale, trigliceridi elevati e basso colesterolo lipoproteico ad alta densità, o con un numero diverso di componenti VAI anormali. Ma non solo, infatti l’associazione positiva è stata più forte nei partecipanti con pressione arteriosa sistolica media cumulativa <130 mmHg rispetto a quelli con pressione ≥130 mmHg.

Diabetes Metab Res Rev. 2022 Dec 22;e3602.

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1002/dmrr.3602

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