
Influenza & C. Mai così forte come quest’anno: quasi 14 milioni di malati
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5 porzioni al giorno tra frutta e vegetali
Il menù ideale quotidiano non può dimenticare 5 porzioni tra frutta e verdura, con un occhio di riguardo per vegetali come zucchine, rucola, finocchi. Non solo per proteggere l’organismo dal cancro, ma anche – è il risultato di una ricerca americana appena pubblicata – per difendere la salute di cuore e polmoni. Lo studio, pubblicato su ‘Circulation’, è firmato da Dong D. Wang e dalla sua équipe del Dipartimento di Nutrizione della Harvard Medical School di Boston.
Gli autori “hanno analizzato i dati di altri due studi, il Nurses’ Health Study e l’Health Professionals Follow-up Study, per un totale di oltre 100mila adulti seguiti fino a 30 anni – racconta su ‘Il Messaggero’ Antonio G. Rebuzzi, docente di Cardiologia all’Università Cattolica Roma – Sono stati raccolti ed analizzati i risultati di altre 26 ricerche effettuate su quasi 2 milioni di soggetti di 29 Paesi. Ecco il mix ideale. I lavori suggeriscono che negli adulti che mangiano 5 porzioni al giorno tra frutta e vegetali, rispetto a quelli che ne mangiano 2, il rischio di mortalità sia generale che per cause cardiovascolari o per tumore si riduce in percentuali variabili dal 10% al 13%. La riduzione di mortalità per cause polmonari arriva addirittura al 35%. La migliore accoppiata sarebbe due porzioni di frutta e tre di vegetali. I ricercatori, comunque, ricordano che aumentare le porzioni oltre le 5 giornaliere non conferisce alcun vantaggio in termini di sopravvivenza”.
“Questa quantità probabilmente offre il massimo beneficio in termini di prevenzione delle principali malattie croniche ed è un obiettivo relativamente raggiungibile per tutti – sottolinea Dong D. Wang – Abbiamo anche scoperto che non tutta la frutta e la verdura offre lo stesso beneficio, anche se le attuali raccomandazioni dietetiche generalmente non fanno differenze. Per esempio, le verdure amidacee, come piselli e mais, i succhi di frutta e le patate non si associano a un rischio ridotto di morte per tutte le cause o per malattie croniche specifiche”.
“Probabilmente a causa di un alto carico glicemico per alcuni o di un processo di conservazione alimentare che ridurrebbe il loro potere antiossidante per altri”, osserva Rebuzzi.
“In particolare – continua lo specialista della Cattolica – per il rischio cardiovascolare si sa che frutta e verdura sono tra le maggiori fonti di potassio. E il potassio, o più propriamente un alto rapporto potassio/sodio, si associa a un abbassamento della pressione arteriosa. In aggiunta altre sostanze presenti in frutta e vegetali come il magnesio, le fibre e i polifenoli possono agire insieme nel ritardare la progressione dell’arteriosclerosi, nel ridurre l’aggregazione piastrinica ed anche nel modulare il profilo lipidico contribuendo quindi a ridurre la pressione. Non bisogna inoltre dimenticare che le fibre sono un importante lubrificante intestinale. E la salute dell’intestino è associata allo stato del microbiota che si è visto recentemente essere coinvolto nei processi immunitari e nel metabolismo di vari organi interni tra cui polmoni e sistema cardiovascolare”.
“L’ideale, dunque, sarebbero tre porzioni di verdura (meglio fresca) sia a pranzo che a cena. Vanno bene spinaci, radicchio rosso, funghi, zucchine, rucola, finocchi, mentre è da preferire la frutta fuori dai pasti come ad esempio kiwi, mandarini, albicocche, ciliegie, mele, ananas, con l’eccezione dei frutti troppo zuccherini (uva, fichi) per chi è in sovrappeso o diabetico”, conclude Rebuzzi.
Fonte: Adnkronos Salute