
Diabete. Stimolazione del nervo vago migliora funzionalità pancreas
La stimolazione del nervo vago collegato al pancreas può migliorare la funzione del pancreas e anche aumentare il numero di […]
Il rischio di recidiva del diabete gestazionale è ridotto sia dall’aumento della durata che dall’intensità dell’allattamento al seno, secondo uno studio pubblicato su Midwifery.
“Il diabete mellito gestazionale è associato a un rischio più elevato di sviluppare il diabete di tipo 2, e si è visto che l’allattamento al seno è protettivo contro lo sviluppo del diabete di tipo 2 dopo il diabete gestazionale. Non ci sono però dati sull’effetto dell’allattamento al seno sullo sviluppo del diabete gestazionale ricorrente” afferma Sarah Melov, della University of Sydney, Australia, autrice principale del lavoro.
I ricercatori hanno indagato la relazione tra la durata e l’intensità dell’allattamento al seno precedente con la recidiva del diabete gestazionale e i risultati del test di tolleranza al glucosio della seconda gravidanza. Per questo hanno sottoposto a un questionario 210 donne alla seconda gravidanza, e che durante la prima gravidanza avessero sofferto di diabete gestazionale.
Il tasso di diabete gestazionale ricorrente nella coorte di studio era del 70% (n = 146). In un modello completamente aggiustato, l’allattamento al seno ad alta intensità è stato associato a un livello di glucosio inferiore a due ore nel test di tolleranza al glucosio orale e l’allattamento al seno superiore a sei mesi è stato associato con una glicemia inferiore a un’ora nel test di tolleranza al glucosio orale, rispetto alle donne che allattavano al seno meno intensamente o per una durata più breve. Gli esperti hanno anche visto una riduzione del 18% del rischio di diabete gestazionale nelle donne che allattavano al seno per più di sei mesi, anche se l’associazione è risultata attenuata nel modello completamente aggiustato.
“L’educazione all’allattamento prenatale dovrebbe essere integrata nei percorsi di cura per le donne con diagnosi di diabete gestazionale” concludono gli autori.
Fonte: Midwifery. 2022 Feb 9;107:103262. doi: 10.1016/j.midw.2022.103262. Online ahead of print