Analisi dell’incidenza di seconde neoplasie maligne nei sopravvissuti a un linfoma infantile

Un gruppo di ricercatori tedeschi ha valutato l’incidenza e i fattori di rischio di sviluppare una seconda neoplasia maligna nei pazienti che sono sopravvissuti a un non-Hodgkin infantile inclusi nei protocolli di Berlino-Francoforte-Muenster. I risultati sono stati pubblicati dalla rivista Haematologica.


Sono stati analizzati 3.590 pazienti a cui era stato diagnosticato un linfoma prima dei 15 anni di età, registrati tra il 01/1981 e il 06/2010. Dopo un follow-up mediano di 9,4 anni sono stati riportati 95 secondi tumori maligni (26 carcinomi inclusi 9 carcinomi basocellulari, 21 leucemie mieloidi acute/sindromi mielodisplastiche, 20 tumori linfoidi, 12 tumori del sistema nervoso centrale e 16 tumori diversi).


Il tempo mediano dalla diagnosi iniziale alla seconda neoplasia è stato di 8,7 anni. I carcinomi erano le seconde neoplasie maligne più frequenti dopo il linfoma non Hodgkin nell’infanzia, seguite dalla leucemia mieloide acuta e dai tumori linfoidi. Il sesso femminile, il linfoma linfoblastico, il coinvolgimento del sistema nervoso centrale e/o la nota condizione predisponente al cancro erano fattori di rischio per lo sviluppo di una seconda neoplasia maligna.


Il tipo di terapia per la leucemia linfoblastica acuta e la radioterapia cranica in caso di sviluppo di tumori cerebrali sono stati fattori di rischio significativi solo nell’analisi univariata.
I risultati, concludono, pongono le basi per un follow-up personalizzato a lungo termine e una valutazione del rischio delle nuove terapie.

Fonte: Haematologica

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