Bpco, confermata una mutazione genetica come fattore predisponente

Nel 2019, l’Oms ha certificato che la broncopneumopatia cronica ostruttiva (Bpco) è stata la terza causa di morte a livello globale. Tuttavia, alcuni meccanismi di questa malattia respiratoria cronica debilitante devono ancora essere identificati. In questo contesto, alcuni scienziati hanno dimostrato che la sostituzione di un singolo nucleotide nel gene che codifica per il recettore nicotinico dell’acetilcolina può portare a cambiamenti funzionali nelle cellule delle vie aeree e provocare sintomi simili alla Bpco, indipendentemente dal fumo. Gli scienziati hanno inoltre identificato i meccanismi molecolari coinvolti in questo fenomeno patologico.


La Bpco è una malattia respiratoria cronica progressiva caratterizzata da vie aeree permanentemente ostruite. I suoi sintomi includono una tosse cronica, espettorato e difficoltà respiratorie, che si intensificano nel corso di diversi anni e alla fine diventano debilitanti.


Precedenti studi genetici condotti sugli esseri umani hanno inizialmente collegato questa malattia ai geni situati sul cromosoma 15 che codificano per le subunità del recettore nicotinico dell’acetilcolina (nAChR). In un nuovo studio, gli esperti hanno concentrato la loro ricerca sulla variabilità di un singolo nucleotide (una base adenina piuttosto che una base guanina) nel gene Chrna5, che codifica per la subunità alfa5 del recettore nAChR, sul cromosoma 15. Questa versione del gene è presente nei genomi del 37% della popolazione europea. Gli scienziati hanno esaminato gli effetti di questa variazione sulle cellule delle vie respiratorie.


Nel modello animale portatore di questa versione del gene, lo studio ha rivelato l’insorgenza di un enfisema che distrugge le pareti alveolari polmonari, un fenomeno osservato nei pazienti Bpco. Il deterioramento funzionale è stato osservato nelle cellule basali progenitrici delle vie aeree situate nello strato profondo dell’epitelio e responsabile del rinnovamento epiteliale. Gli scienziati hanno osservato questa disfunzione soprattutto durante la cicatrizzazione dell’epitelio bronchiale.


I risultati dello studio sono stati successivamente confermati negli esseri umani. L’analisi istologica delle cellule di campioni di polipi nasali di 123 pazienti non fumatori ha anche rivelato un legame tra il rimodellamento epiteliale e questa mutazione del gene.


Inoltre, sono state identificate le vie di segnalazione coinvolte attraverso l’analisi in vitro di cellule animali che esprimono la versione modificata del recettore nicotinico. Questo potrebbe fornire un bersaglio farmacologico per lo sviluppo di un futuro trattamento.


Fonte: Nature Communications

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