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Differenze di genere nel comportamento del cancro del colon
Lo screening del cancro del colon-retto (CRC) è uno strumento fondamentale nella prevenzione e nella diagnosi precoce di uno dei […]
Calcio e vitamina D come possibili fattori critici nella prevenzione e nella cura del carcinoma colorettale
Il carcinoma colorettale (CRC) rappresenta una forma neoplastica maligna tra le più comuni e mortali ed è assodato che la dieta rivesta un ruolo rilevante sia nella prevenzione che nel trattamento di questa malattia.
Una revisione sistematica, condotta da un’équipe di esperti, ha passato in rassegna la letteratura con l’obiettivo di riportare le conoscenze più aggiornate relative al ruolo giocato dal calcio e dalla vitamina D nella prevenzione e trattamento del CRC.
Per l’indagine, gli esperti hanno utilizzato le banche dati Web of Science e PubMed includendo otto studi complessivamente al termine della ricerca.
I dati ottenuti sulla vitamina D mostrano che la sostanza è in grado di esercitare una funzione protettiva nei confronti del CRC inducendo modifiche trascrittomiche associate ad effetti anti-tumorali. Non sono stati rilevati effetti importanti nei pazienti relativi al prolungamento della sopravvivenza libera da ricaduta dopo cinque anni.
D’altro canto, è stato dimostrato che il calcio regola l’espressione di proteine a livello del colon che diminuiscono la proliferazione cellulare e aumentano la differenziazione cellulare. Ciònonostante, è stato osservato un rischio più alto di comparsa di adenomi dentellati del colon in seguito all’assunzione di questo elemento sia da solo sia in associazione con la vitamina D. Infine, la supplementazione con entrambi i nutrienti ha mostrato un cambiamento positivo in diversi biomarcatori rilevanti per il CRC, come TGFα, TGFβ1, APC, β-catenin e E-cadherin.
Gli autori concludono che, in sintesi, l’integrazione alimentare di vitamina D sembra avere un effetto positivo sulla prevenzione e trattamento del CRC, mentre, per quello che concerne il calcio, i risultati sono apparsi ambigui e sono quindi necessari studi ulteriori per chiarire meglio la situazione.
Fonte: Cruz-Pierard SM, et al. Nutrients. 2022 Nov 21;14(22):4934.
https://www.mdpi.com/2072-6643/14/22/4934
