
Stress da pandemia ha un impatto maggiore sulle donne in gravidanza
Lo stress correlato al Covid-19 ha avuto un impatto maggiore sulla salute mentale delle donne in gravidanza, rispetto a quelle […]
Alla luce dell’epidemia che ha colpito il mondo nell’ultimo anno, gli esperti hanno voluto effettuare uno studio capace di determinare il cambiamento epidemiologico nell’influenza e in altri virus del tratto respiratorio isolati da pazienti con campioni di tampone nasofaringeo durante il periodo COVID-19.
Sono quindi stati analizzati i tamponi nasofaringei per virus respiratori tra marzo 2020 e febbraio 2021 durante il primo anno di pandemia; come riferimento è stato utilizzato il pannello respiratorio QIAStat Dx (Qiagen, Germania). Il kit del pannello respiratorio includeva influenza A, B, influenza A H1N1, rinovirus/enterovirus, parainfluenza (PIV) 1,2,3,4, coronavirus (CoVs) NL 63, 229E, OC43 e HKU1, metapneumovirus umano (MPV) A/B, bocavirus, virus respiratorio sinciziale (RSV) A/B e adenovirus.
I campioni presi in esame (319) presentavano un’età media di 16 anni e il 37% risultavano positivi per i virus. I rinovirus/enterovirus sono risultati i virus più comuni in tutti i gruppi di età analizzati e il tasso di positività all’influenza durante il primo anno di pandemia è sceso al 2,3% dal 17,3% dell’anno precedente.
I risultati evidenziano come l’epidemiologia dei virus respiratori sia cambiata durante il periodo di pandemia. Nonostante l’attuale attenzione clinica sulla situazione di COVID-19, i medici dovrebbero tenere presente che le infezioni da rino/enterovirus e MPV possono somigliare e imitare COVID-19, pertanto, le infezioni respiratorie dovrebbero essere diagnosticate in modo differenziale con kit multiplex rapidi contenenti SARS-CoV-2, rinovirus/enterovirus e MPV.
Fonte: Journal of Infection and Public Health