Carcinoma polmonare: VATS e OT, due approcci chirurgici dai risultati simili

L’angioplastica dell’arteria polmonare (PAA) è una procedura chirurgica importante e notevole, in particolare nell’ottica di poter effettuare la resezione radicale con la massima conservazione dei tessuti polmonari funzionanti. Gli esperti hanno quindi voluto valutare i risultati a breve e a lungo termine della PAA confrontando l’utilizzo della chirurgia toracica video-assistita (VATS) rispetto alla toracotomia aperta (OT) nella chirurgia del cancro ai polmoni.


La coorte sperimentale era composta da 203 (28 pazienti nel gruppo VATS e 175 pazienti nel gruppo OT gruppo) pazienti sottoposti a PAA e analizzati in maniera retrospettiva. È stato poi applicato il Propensity Score Matching (PSM) per ridurre gli effetti di confondimento e la sopravvivenza è stata valutata utilizzando le stime di Kaplan-Meier e l’analisi di regressione di Cox.


L’analisi non ha riportato significative differenze tra i due gruppi per quanto riguarda il tempo operativo, la perdita di sangue, la durata del drenaggio toracico, degenze ospedaliere post-operatorie, stato dei margini, morbilità e mortalità post-operatoria o numero di linfonodi N1 e N2, sia prima che dopo l’abbinamento. Posta una media di 43 mesi al follow-up, la sopravvivenza globale (OS) a 5 è risultata di 47,9%, mentre la sopravvivenza libera da recidiva (RFS) si è assestata intorno al 42,1% per tutta la coorte. Inoltre, l’OS a 5 anni e la RFS erano comparabili tra i gruppi VATS e OT, sia nella coorte complessiva che nella coorte corrispondente.


Alla luce dei dati raccolti, la procedura VATS non ha avuto un impatto prognostico né sulla OS o RFS, evidenziando risultati simili sia nel breve che nel lungo termine in pazienti selezionati con carcinoma polmonare.


Fonte: Translational Lung Cancer Research

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