Carcinoma renale: scoperta sotto-popolazione di macrofagi associati a ricaduta dopo intervento

I tumori del rene sono caratterizzati da più cellule immunitarie infiltranti il tumore rispetto ad altre forme di cancro e sono tra le neoplasie più reattive ai regimi immunoterapici odierni. Uno studio statunitense mostra che la presenza di un particolare sotto-tipo di cellula immunitaria nei tumori renali può essere un fattore predittivo di recidive dopo l’intervento chirurgico. Il lavoro è stato pubblicato dalla rivista Cell.


“I nostri risultati suggeriscono che la presenza di queste cellule potrebbe essere utilizzata per identificare i pazienti che potrebbero essere candidati per una terapia più aggressiva”, commenta il co-autore senior, Charles Drake.
Per assemblare un atlante completo del microambiente del carcinoma renale a cellule chiare, i ricercatori hanno eseguito il sequenziamento dell’Rna a cellula singola (scRNA-seq) di sottopopolazioni ematopoietiche e non ematopoietiche provenienti dal tumore e dal tessuto adiacente al tumore di 11 pazienti.


Hanno poi completato le informazioni fornite da tale sequenziamento ricorrendo ad un algoritmo, VIPER, in grado di inferire quali geni sono attivi osservando l’espressione di altri geni correlati e hanno convalidato questo approccio usando la citometria a flusso. In questo modo, i ricercatori stimano di poter rilevare con precisione l’attività del 70-80% di tutti i geni regolatori in ogni cellula.


L’analisi ha rivelato una sottopopolazione unica di macrofagi caratterizzati da sovra-regolazione di TREM2 / APOE / C1Q, che si trovano solo nei tumori e sono associati a un’eventuale ricaduta della malattia dopo il trattamento iniziale. La presenza di queste cellule nei tumori recidivanti è stata confermata usando una coorte di convalida clinica costituita da più di 150 pazienti.


“Lo studio”, concludono gli autori, “identifica quindi l’infiltrazione di macrofagi TREM2 / APOE / C1Q-positivi come potenziale biomarcatore prognostico per la recidiva di del carcinoma renale a cellule chiare, nonché come bersaglio terapeutico candidato”.


Fonte: Cell 2021

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