
Carcinoma a cellule squamose della testa e del collo: significato prognostico di CAV1 e CAV2
La famiglia CAV, in particolare CAV1 e CAV2, è significativamente associata allo sviluppo tumorale. Un gruppo di esperti ha svolto […]
Esistendo pochi dati sull’incidenza delle seconde neoplasie primarie (SPM) dell’orofaringe e del tratto aerodigestivo superiore (UADT) con carcinoma a cellule squamose orofaringeo (OPSCC) positivo al papilloma virus umano (HPV), i ricercatori hanno provato a stimare i tassi di SPM tra i pazienti con OPSCC correlato all’HPV.
Lo studio di coorte retrospettivo, che ha incluso 412 pazienti con OPSCC correlato all’HPV sottoposti a resezione transorale +/- terapia adiuvante, è stato svolto presso un unico centro di riferimento tra il 1996 e il 2018.
I risultati hanno mostrato che il 4,9% dei pazienti hanno sviluppato SPM dell’UADT, il 2,2% dei quali a carico dell’orofaringe; il tempo mediano alla diagnosi è stato di 59,5 mesi e il rischio di SPM è risultato inferiore per i pazienti che avevano ricevuto una radioterapia adiuvante.
Inoltre, non c’era differenza nella sopravvivenza globale o libera da malattia tra quelli con e senza SPM.
In conclusione, il tasso di SPM tra i pazienti con OPSCC HPV-positivo è stato inferiore ai tassi riportati tra i pazienti con OPSCC HPV-negativo e, ad oggi, questo è il più grande studio che valuta l’SPM in pazienti con OPSCC HPV-positivo trattato chirurgicamente.
Fonte: Head & Neck – https://doi.org/10.1002/hed.27002