Chi vive in una casa fredda soffre maggiormente di ipertensione

Gli autori di uno studio pubblicato su Hypertension Research, diretti da Wataru Umishio, della School of Environment and Society, Tokyo Institute of Technology, in Giappone, hanno trovato che l’effetto di riduzione della pressione arteriosa, che è possibile ottenere da variazioni di temperatura nell’ambiente in cui un paziente vive, sia paragonabile a quello che è possibile avere tramite variazioni dello stile di vita.

“Le attuali misure per prevenire l’ipertensione sottolineano solo il miglioramento dello stile di vita. Recentemente, invece, il miglioramento dell’ambiente di vita ha iniziato ad attirare l’attenzione, parallelamente alla pubblicazione delle linee guida dell’Organizzazione mondiale della sanità sugli alloggi e la salute” spiegano gli autori.

I ricercatori hanno valutato quantitativamente la relazione tra la temperatura dell’ambiente dove i pazienti risiedevano e la pressione sanguigna in una situazione reale. Per questo hanno condotto uno studio di intervento prospettico a livello nazionale in Giappone, come studio controllato non randomizzato. L’intervento proposto è stato l’adeguamento dell’isolamento termico delle abitazioni. Il reclutamento dei partecipanti è stato effettuato in tutte le 47 prefetture del Giappone. Le misurazioni della pressione arteriosa e della temperatura interna alla casa a 1,0 m sopra il pavimento in soggiorno, spogliatoio e camera da letto sono state effettuate per due settimane prima e dopo l’intervento ogni inverno (novembre-marzo) dal 2014 al 2019. A luglio 2022, nel database erano registrate oltre 2.500 famiglie e 5.000 partecipanti.

Gli esperti hanno visto che circa il 90% dei giapponesi viveva in case fredde (temperatura interna minima inferiore a 18 °C), che la temperatura interna era associata in modo non lineare alla pressione arteriosa registrata a casa, e che la pressione arteriosa sistolica mattutina (SBP) era più sensibile rispetto a quella serale alle variazioni della temperatura interna. Hanno anche trovato che la pressione arteriosa sistolica è stata influenzata dal cambiamento della temperatura interna in particolare nei partecipanti più anziani e nelle donne, e che una temperatura interna instabile era associata a un’ampia variabilità della pressione.

L’intervento di adeguamento dell’isolamento ha mostrato di ridurre significativamente la pressione misurata a casa, soprattutto nei pazienti ipertesi.

Fonte: Hypertens Res. 2022 Oct 13.

https://www.nature.com/articles/s41440-022-01060-6

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