Chirurgia: Pavia, intervento contro grave ipertensione polmonare tromboembolica

Operata al Policlinico San Matteo 35enne trasportata d’urgenza dalla Sardegna, ‘risultati clamorosi’


“Importante intervento su una giovane donna affetta da grave ipertensione polmonare tromboembolica” a Pavia, dove una 35enne nelle scorse settimane è stata trasportata in urgenza dalla Sardegna alla Fondazione Irccs Policlinico San Matteo, centro di riferimento nazionale per la cura dell’ipertensione polmonare cronica tromboembolica (Ipcte), sottolineano dall’ospedale.


La paziente, affetta da una gravissima forma della patologia, con scompenso cardiaco terminale e in ossigeno-terapia ad alti flussi – spiega una nota dell’Istituto – è stata subito sottoposta a intervento di endoarteriectomia polmonare (Eap): una delicata operazione di chirurgia cardiopolmonare che consiste nel liberare tutte le arterie polmonari dal materiale cronico tromboembolico che le ostruisce. Ripulendo e riattivando il circolo arterioso polmonare se ne abbassano le resistenze e si aiuta la porzione destra del cuore a ritrovare la sua normale funzionalità, scongiurando il rischio di cedere alle continue sollecitazioni dovute all’ostruzione cronica tromboembolica del circolo polmonare.


Le condizioni della paziente erano così critiche – evidenziano i sanitari – che presentava anche un elevato rischio di arresto cardio-respiratorio. Per questo, prima di sedarla e intubarla, in anestesia locale è stata collegata a un supporto cardio-circolatorio. “Nonostante le condizioni all’arrivo fossero particolarmente preoccupanti, l’immediato decorso post-operatorio è stato molto meglio di quanto ci saremmo potuti aspettare”, afferma il cardiochirurgo Andrea Maria D’Armini che ha guidato l’operazione. “Prima della dimissione è stato eseguito un cateterismo cardiaco destro che ha mostrato dei risultati emodinamici polmonari e funzionali cardiaci clamorosi”, li definisce lo specialista.


“Dopo 5 giorni di ricovero in Anestesia e Rianimazione II cardiopolmonare”, aggiungono dal San Matteo, la giovane “è stata ricoverata nel reparto di degenza, dove è rimasta pochi giorni prima di essere trasferita in un centro specializzato per un periodo di riabilitazione post-operatoria (Giovanna Callegari, Pneumologia Ics Maugeri, Irccs Montescano)”. Ora “la paziente sta bene e il 22 giugno, a un mese esatto dall’intervento, è stata dimessa anche dal centro di riabilitazione senza necessitare più di ossigenoterapia. E’ in grado di eseguire test funzionali in linea con l’età e con i suoi trascorsi di giocatrice di pallavolo in serie C1”.


L’intervento – dettaglia la nota – è stato realizzato da D’Armini, responsabile della Struttura semplice dipartimentale di Cardiochirurgia – Chirurgia cardiopolmonare e dell’ipertensione polmonare, con un’équipe composta da Cristian Monterosso, cardiochirurgo; Elisa Milanesi e Mariangela Sottosanti, cardioanestesisti; Fausto Martinelli, tecnico perfusionista; Rosanna Feroleto, Romina Torchio e Rosita Occhiuzzi, infermieri; Anna Celentano, medico in formazione specialistica.


“La pressione polmonare media è scesa da 55 a 21 (-63%), la portata cardiaca è aumentata da 2.0 a 3.9 (+95%) e le resistenze vascolari polmonari (un calcolo che tiene conto sia delle pressioni polmonari che della portata cardiaca) sono scese da 2092 a 267 (-87%) – precisa D’Armini – Si tenga presente che si considerano valori normali di pressione polmonare media quelli inferiori a 25 (la paziente dopo la Eap ha 21) e valori normali di resistenze vascolari polmonari quelli inferiori a 300 (la paziente dopo la Eap ha 267)”. Inoltre la giovane, “al momento del trasferimento per la riabilitazione – rimarca il cardiochirurgo – necessitava solo di un minimo supporto di ossigeno-terapia”.


Fonte: Adnkronos Salute

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