Chirurgia: stomaco spostato nel torace, bimbo di 10 mesi operato a Pavia

Un bimbo di 10 mesi è stato operato con successo al Policlinico San Matteo di Pavia, dove l’équipe della Chirurgia pediatrica guidata da Giovanna Riccipetitoni ha eseguito per la prima volta in Istituto un complesso intervento di trasposizione gastrica in torace (gastric pull-up). In sala un piccolo proveniente dall’Albania e affetto da atresia esofagea, una malattia rara che colpisce un neonato su 3mila-4.500.


Ricoverato il 14 giugno per una serie di esami diagnostici e una preparazione pre-operatoria – informano dall’Irccs pavese – il 23 giugno il bambino è stato quindi sottoposto a gastric pull-up. La procedura, proposta alcuni decenni fa da Lewis Spitz, specialista di Londra, è stata insegnato a Riccipetitoni dall’americano Arnold Coran di Ann Arbor. L’indicazione a effettuarla non è frequente ed è riservata ai pazienti che hanno perso l’esofago. In Italia viene eseguita in pochi centri, poiché richiede una competenza specifica e la presenza di un team ad alta specializzazione.


L’intervento è durato circa 8 ore, necessarie a svolgere una fase addominale, una toracica, una cervicale e una ulteriore fase addominale. Dopo l’operazione il bimbo è stato ricoverato in Terapia intensiva neonatale (Tin), dove è rimasto per 7 giorni in ventilazione meccanica e ha ricevuto cure intensive post-operatorie. L’assistenza post-operatoria è stata curata dal team di Stefano Ghirardello, neo direttore della Tin, con la collaborazione degli anestesisti diretti da Francesco Mojoli. Una volta estubato, il piccolo è stato sottoposto ai controlli radiologici che hanno evidenziato “l’ottima riuscita dell’intervento”. E’ stato quindi trasferito in Chirurgia pediatrica dove inizierà il suo percorso riabilitativo.


“Il bambino potrà imparare ad alimentarsi per bocca normalmente”, sottolineano i sanitari. “Gli organi sono presenti, quindi la digestione è normalmente assicurata, ma occorrerà fare attenzione a prevenire complicanze quali la distensione dello stomaco e il reflusso gastro-esofageo. Inoltre, questi bambini che non si sono alimentati per bocca devono apprendere i meccanismi della deglutizione e ciò comporta tempi di rieducazione generalmente lunghi”, precisano.


A eseguire l’intervento insieme a Riccipetitoni, direttore Uoc Chirurgia pediatrica, Mirko Bertozzi, chirurgo pediatrico; Maria Ruffoli, medico in formazione specialistica; Simonetta Mencherini, anestesista; Valeria Bertolini; Rossella Mezzadra, Nicoletta Maiocchi, ferristi; Adriana Benintende, Maria Elena Mariani e Barbara Scotti infermieri; Silvia Braggio e Dolores Geraci, operatori socio sanitari, elenca una nota dal San Matteo.


“La realizzazione di questo intervento di altissima chirurgia rappresenta il frutto di un percorso di formazione e qualificazione dell’attività della Chirurgia pediatrica e del blocco operatorio pediatrico – afferma Riccipetitoni – Per una procedura così complessa era necessario disporre” inoltre “di elevate competenze di terapia intensiva. Sono certa che l’Irccs Policlinico San Matteo sarà sempre più riferimento per la cura di pazienti complessi”. Ghirardello, direttore Uoc Neonatologia e Tin, evidenzia che, “anche grazie al supporto dei colleghi chirurghi e anestesisti, il decorso post-operatorio si è svolto senza complicanze, contribuendo al successo di questo difficile intervento chirurgico. Auspichiamo che nel prossimo futuro la Fondazione possa essere sempre più frequentemente il punto di riferimento per la gestione di lattanti con patologie chirurgiche complesse”.


Fonte: Adnkronos Salute

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