Citomegalovirus: riattivazione in pazienti immunocompetenti

La riattivazione del citomegalovirus (CMV) è associata a prognosi avverse dei pazienti critici. Tuttavia, l’epidemiologia e i fattori predittivi della riattivazione del CMV nei pazienti immunocompetenti sottoposti a ventilazione meccanica (MV) non sono ancora del tutto chiari chiari. Lo scopo di questa ricerca, quindi, è proprio quello di indagare l’epidemiologia e i predittori della riattivazione del CMV in questo tipo di pazienti.


Lo studio, osservazionale prospettico e monocentrico, condotto tra il 2017 e il 2018, contava una coorte di 71 pazienti per i quali prevedeva poi un follow-up a 90 giorni. Per ciascun soggetto veniva effettuato un rilevamento di routine della DNAemia da CMV una volta alla settimana per 28 giorni. Le analisi sierologiche del CMV, i risultati di laboratorio e i dati clinici sono stati ottenuti durante il ricovero.


Tra 71 pazienti, 13 hanno mostrato la riattivazione del CMV entro 28 giorni di ricovero in terapia intensiva. La riattivazione del CMV era però correlata a vari fattori, tra cui indice di massa corporea (BMI), sepsi, peptide natriuretico di tipo pro-b N-terminale (NT-proBNP), azoto ureico nel sangue (BUN) e livelli di emoglobina (Hb). Tuttavia, nel modello di regressione multivariata, alcuni di questi fattori (BMI, livello di Hb e sepsi) sono stati associati indipendentemente ai pazienti con riattivazione di CMV.


Inoltre, la durata della MV, della degenza in terapia intensiva, le spese di ospedalizzazione e il tasso di mortalità per tutte le cause a 90 giorni nei pazienti che avevano presentato riattivazione di CMV, erano significativamente più alti rispetto a quelli senza riattivazione di CMV.

Quindi, tra i pazienti immunocompetenti con MV analizzati, l’incidenza della riattivazione del CMV è stata del 18,3%. La riattivazione del CMV è stata comunque associata a diverse prognosi avverse e BMI, Hb e sepsi sono risultati fattori di rischio indipendenti per la riattivazione del CMV, sebbene BMI e Hb possano essere utilizzati come predittori per valutare la riattivazione del citomegalovirus.


Fonte: BMC Infectious Disease

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