CKD avanzata: valutazione degli esiti surrogati per insufficienza renale

Per poter garantire e sviluppare una terapia accurata in pazienti con CKD (Malattia Renale Cronica) sono stati inizialmente individuati e proposti degli endopoint surrogati all’insufficienza renale che devono, però, essere ancora ben valutati.


Attraverso questo studio, i ricercatori hanno voluto investigare il potere e la discriminazione predittiva degli endpoint di insufficienza renale individuati in una popolazione affetta da insufficienza renale cronica (da moderata ad avanzata).


La ricerca, quindi, ha seguito un disegno di analisi dei dati longitudinali di un grande studio osservazionale multinazionale sulla CKD (CKDopps) che ha visto il coinvolgimento di pazienti con CKD in stadio 3-5 provenienti da Brasile, Francia, Germania e Stati Uniti.


Poi, sono stati esaminati il raggiungimento di eGFR <15 ml/min/1,73 m 2 o la diminuzione di eGFR ≥40% e gli endpoint compositi partendo da quelli singoli; ciascun endpoint è stato utilizzato come indicatore variabile per prevedere il tempo alla terapia sostitutiva renale (KRT: dialisi o trapianto) e confrontato successivamente per numero di eventi e accuratezza della previsione.


All’interno della coorte, 8.211 pazienti hanno presentato una eGFR mediana (IQR) al basale di 27 e 1.448 eventi KRT in un follow-up mediano (IQR) di 2,7 anni. Tra i pazienti con insufficienza renale cronica in stadio 4, invece, l’endpoint eGFR<15 ha evidenziato una capacità prognostica maggiore rispetto al declino dell’eGFR del 40%, ma i dati raccolti risultavano simili per i pazienti con insufficienza renale cronica in stadio 3. La combinazione di eGFR<15 e del declino del 40% di eGFR ha avuto la più alta capacità prognostica di predire la KRT, indipendentemente dallo stadio della CKD.


Quindi, la valutazione degli endpoint compositi può essere utile per gli studi sulla progressione della CKD tra i pazienti con CKD avanzata. L’uso armonizzato di questa strategia ha certamente mostrato il potenziale per accelerare la traduzione di nuove scoperte nella pratica clinica, facilitando l’individuazione dei fattori di rischio e i trattamenti per l’insufficienza renale.


Fonte: Kidney Medicine

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