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Diabete: varianti genetiche di c5l2 collegate a rischio cardiovascolare
Le varianti genetiche del recettore C5L2, noto per il suo ruolo nei processi metabolici e infiammatori, potrebbero contribuire al rischio […]
Colangite biliare e diabete sono legati da una relazione causale bidirezionale
Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Endocrinology, tra il diabete di tipo 1 e la colangite biliare primitiva esiste un’associazione causale, che è valida anche al contrario.
“Precedenti studi osservazionali hanno dimostrato un legame tra diabete mellito (DM) e colangite biliare primitiva (PBC). Tuttavia non è chiaro se esista una connessione causale, o in quale direzione essa vada. La nostra indagine mirava ad approfondire la questione” spiega Dan Lv, Changchun University of Chinese Medicine, Changchun, Cina, primo nome del lavoro.
I ricercatori hanno acquisito set di dati di studio di associazione sull’intero genoma (GWAS) per colangite biliare primitiva, diabete di tipo 1 (T1DM) e diabete di tipo 2 (T2DM) da lavori pubblicati. Per determinare le relazioni causali tra diabete mellito (T1DM o T2DM) e colangite biliare primitiva sono stati utilizzati metodi ponderati per la varianza inversa (IVW), MR-Egger, mediana ponderata (WM), modalità semplice e modalità ponderata. Sono state effettuate anche analisi di sensibilità per garantire che i risultati fossero robusti. Per determinare la relazione causale tra colangite biliare primitiva e diabete mellito (T1DM o T2DM), abbiamo utilizzato anche l’analisi di randomizzazione mendeliana inversa.
Il T1DM è stato associato a un rischio più elevato di colangite biliare primitiva nel metodo IVW, ma non è stata trovata alcuna prova di un effetto causale T2DM sulla colangite biliare primitiva nell’IVW. I risultati dell’analisi di randomizzazione mendeliana inversa hanno suggerito che la suscettibilità genetica alla colangite biliare primitiva fosse associata ad un aumento del rischio di T1DM, ma non è stata riscontrata alcuna prova di un effetto causale della colangite biliare primitiva sul T2DM. “I nostri risultati dovranno essere confermati attraverso ulteriori studi in popolazioni più grandi” concludono gli autori.
Front Endocrinol (Lausanne). 2024
https://www.frontiersin.org/journals/endocrinology/articles/10.3389/fendo.2024.1362584/full
