Colesterolo: durante la pandemia diminuiti i test di controllo dei valori

Secondo uno studio pubblicato dall’American Journal of Preventive Cardiology, a causa della pandemia da COVID-19 è diminuita la quantità di test effettuati per la valutazione del colesterolo, e questo fatto preoccupa gli esperti.


“La pandemia ha portato a riduzioni delle cure mediche ambulatoriali e dello screening preventivo di routine per cancro e diabete, ma non solo. Le linee guida per la prevenzione delle malattie cardiovascolari primarie e secondarie consigliano lo screening e la sorveglianza del colesterolo come routine per gli individui di età compresa tra 40 anni, e in particolare per quelli con malattia cardiovascolare aterosclerotica accertata. Tuttavia, i dati sui test del colesterolo dall’inizio della pandemia COVID-19 sono limitati” afferma Esra Gumuser, del Massachusetts General Hospital, primo nome del lavoro.


Per meglio comprendere le tendenze nei test del colesterolo dall’inizio del COVID-19, i ricercatori hanno estratto i dati dei test eseguiti all’interno del sistema sanitario Mass General Brigham da marzo a settembre 2020, e li hanno confrontati con i tassi di test del colesterolo settimanali per lo stesso periodo nel 2019.
Lo studio ha incluso un totale di 296.599 test per 220.215 individui di almeno 40 anni, di cui 112.143 effettuati nel 2020 e 184.456 nel 2019.


Gli esperti hanno riscontrato un calo complessivo dei test del colesterolo del 39,2% dal 2019 al 2020, con una media settimanale di 6.361 test nel 2019 rispetto a 3.867 test nel 2020. La riduzione maggiore dei tassi di test è stata osservata durante i primi mesi della pandemia, con una riduzione settimanale che è arrivata fino al 92% rispetto allo stesso periodo nel 2019.


Approfondendo le analisi, i ricercatori hanno notato un calo del 71,8% nei tassi di test da marzo a metà giugno 2020 rispetto allo stesso periodo nel 2019, con una media settimanale di 6.669 test nel 2019 contro 1.879 test nel 2020. Tuttavia, entro agosto 2020 i test settimanali del colesterolo sono tornati a tassi normali, senza differenze da metà giugno a settembre, con 6.072 test a settimana nel 2019 contro 5.722 test a settimana nel 2020.


Gli autori sottolineano che una potenziale implicazione preoccupante di questi risultati è l’aver trascurato aspetti importanti della cura preventiva dall’inizio del COVID-19. Infatti, le malattie cardiovascolari rimangono la principale causa di morte negli Stati Uniti, e la gestione del colesterolo è una pietra angolare della prevenzione delle malattie cardiovascolari, in particolare per le popolazioni di prevenzione primaria secondaria e ad alto rischio.


Fonte: American Journal of Preventive Cardiology

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