Commozioni cerebrali multiple possono turbare la connettività cerebrale

Un nuovo studio indica che la connettività funzionale nella rete in modalità predefinita (DMN, default-mode network) risulta turbata negli adolescenti e giovani adulti che subiscono molteplici commozioni cerebrali e presentano sintomi della sindrome post-commotiva (PCS).


Il risultato secondo cui l’alterazione della connettività nella DMN è più pronunciata nei soggetti con lesione cerebrale traumatica lieve (mTBI) cronica “suggerisce che un processo patologico più grave si manifesta in soggetti con un maggior burden di mTBI”, scrive il team dello studio in un abstract presentato al meeting annuale della Radiological Society of North America (RSNA).


La DMN è una rete interconnessa di regioni cerebrali coinvolte nel riposo vigile e nei pensieri interiori.


Nello studio, 142 pazienti con commozione cerebrale (67 donne; età media 18 anni) con una precedente diagnosi clinica di mTBI e PCS e 27 controlli appaiati per sesso senza commozione cerebrale (12 donne; età media, 21 anni) sono stati sottoposti a MRI funzionale in stato di riposo.


Rispetto ai controlli, non sono emerse differenze nella connettività nella DMN in pazienti che avevano subito due o tre commozioni cerebrali. Tuttavia, la connettività era turbata in pazienti che avevano avuto da tre a cinque commozioni cerebrali.


“Osserviamo evidenze di una malattia a due livelli. Subire diverse commozioni cerebrali rappresenta una patologia molto diversa”, dice Thomas Johnson dello University of Rochester Medical Center di New York.


Questo studio offre indizi sulla soglia a cui le commozioni cerebrali causano effetti, il che potrebbe contribuire a sviluppare protocolli per la pratica di sport da contatto.


“Subire da tre a cinque commozioni può turbare a lungo termine i processi cognitivi”, conclude Johnson.


Fonte: Radiological Society of North America

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