Differenze di sesso nei pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote
Uno studio pubblicato sulla rivista JAMA Cardiology ha esaminato le differenze di genere nei pazienti con ipercolesterolemia familiare omozigote (HoFH). […]
Tra la popolazione con coronaropatia controllata tramite un registro europeo, il livello di colesterolo LDL misurato a un anno dall’ingresso nel registro è stato al di sopra di quello target nel 66,5% dei pazienti. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology, nel quale si riferisce che nel registro CICD della Società Europea di Cardiologia la maggior parte dei pazienti con sindrome coronarica cronica presenta fattori di rischio cardiovascolari non controllati, e, anche se il tasso di mortalità a un anno è basso, questi pazienti vengono spesso ricoverati in ospedale per cause relative a problemi cardiovascolari.
“In Europa, i dati globali sull’aderenza alle linee guida, sulle variazioni geografiche e sui determinanti degli eventi clinici nei pazienti con sindrome coronarica cronica (CCS) rimangono non ottimali. In Europa esiste però il registro EORP CICD-LT della Società Europea di Cardiologia, progettato per descrivere il profilo, la gestione e gli esiti dei pazienti con CCS” spiega Mathieu Kerneis, della Sorbonne University, Parigi, Francia, primo autore del lavoro. “Abbiamo voluto studiare gli eventi clinici che si sono presentati dopo un anno di follow-up prendendo i dati proprio da questo registro” prosegue l’esperto.
I ricercatori hanno analizzato i risultati a un anno di 6.655 pazienti dei 9.174 reclutati nel registro europeo. Complessivamente, 168 pazienti (2,5%) sono morti, principalmente per cause cardiovascolari (n= 97, 1,5%). Il Nord Europa ha avuto il tasso di mortalità cardiovascolare più basso, mentre l’Europa meridionale ha avuto il più alto, e le donne hanno mostrato un tasso più alto di mortalità cardiovascolare rispetto agli uomini. Durante il follow-up, 1.606 pazienti (27,1%) sono stati ricoverati in ospedale almeno una volta, principalmente per problemi cardiovascolari (n = 1220, 20,6%). Età, storia di fibrillazione atriale, ictus precedente, malattie del fegato, broncopneumopatia cronica ostruttiva o asma, aumento della creatinina sierica e compromissione della funzione ventricolare sinistra sono stati associati ad un aumentato rischio di morte cardiovascolare o ospedalizzazione
Fonte: Eur J Prev Cardiol. 2022 Jun 2;zwac089. doi: 10.1093/eurjpc/zwac089.
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