Covid. Sistema basato su AI individua varianti potenzialmente pericolose
Un team dell’Università di Manchester e dell’Università di Oxford, nel Regno Unito, ha sviluppato un sistema basato sull’intelligenza artificiale in […]
Nel 2020 il COVID-19 è stata la principale causa di morte tra le persone con disabilità intellettuale e dello sviluppo (IDD). A evidenziarlo è una ricerca pubblicata su Disability and Health Journal da un team coordinato da Scott Landes, della Syracuse University di New York.
La ricerca ha preso in considerazione le morti certificate per COVID-19 e ha mostrato che, tra le persone senza IDD, il COVID-19 è stata la terza causa di morte dopo malattie cardiache e cancro, mentre tra chi soffre di IDD, il COVID-19 è risultata la prima causa di morte.
Le IDD sono caratterizzate da alterazioni a livello di mobilità, linguaggio, apprendimento, cura di sé e capacità di vivere in modo indipendente. Sono IDD la sindrome di Down e la paralisi cerebrale. “Anche normalizzando i risultati in base a età, sesso ed etnia, il COVID-19 è stato più letale per coloro con IDD rispetto a quelli che non soffrono di questa condizione”, spiega Landes, sottolineando come le persone con IDD siano morte anche a un’età più giovane.
Per spiegare il motivo di questa più elevata mortalità, i ricercatori hanno ipotizzato che un ruolo importante l’abbiano giocato comorbidità come ipotiroidismo, attacchi epilettici e obesità, o la vita trascorsa in contesti di gruppo, associati a una maggiore diffusione dl COVID-19.
Fonte: Disability and Health Journal 2022
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S1936657422001261
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