
Infezioni neurologiche nelle persone con HIV: epidemiologia e pattern clinici
Le infezioni neurologiche, sia collegate all’AIDS che non collegate alla sindrome, si manifestano nei pazienti positivi all’infezione da virus HIV, […]
‘Si potrebbero fare 1-2 volte a settimana a ogni studente, ma anche in ristoranti, cinema e teatri’
“L’immunità per tre quarti del personale scolastico e un programma di test salivari rapidi sugli studenti renderanno la scuola ancora più sicura”. Lo sostiene Sergio Abrignani, immunologo dell’università Statale di Milano e membro del Comitato tecnico scientifico per l’emergenza coronavirus, in un’intervista a ‘La Repubblica’. “Da parte nostra c’è una proposta concreta sul tavolo – spiega – Poi sarà il Governo a decidere. Volendo, si potrebbe partire fra due o tre settimane”.
“I test salivari non sono invasivi come i tamponi nasali – sottolinea l’esperto – Sono antigenici, quindi rapidi, e molto semplici da eseguire. Danno il risultato in 5 minuti. Non sono ovviamente precisi come i tamponi molecolari, ma per gli screening su grandi numeri sono un aiuto valido. Possiamo pensare a test ripetuti una o due volte alla settimana su tutti gli studenti”, anche perché “la capacità produttiva a livello mondiale ormai c’è. Gli Stati Uniti hanno in programma di usarne 500 milioni alla settimana, la Germania alcune decine di milioni. In Italia si potrebbe partire con 10 milioni a settimana, da usare in parte nelle scuole fra gli studenti, che non sono vaccinati, e in parte per far ripartire alcuni settori dell’economia. Li possiamo fare all’ingresso di ristoranti, cinema, teatri, sempre mantenendo le regole del distanziamento all’interno. Il costo, su grandi numeri, è 4-5 euro a test”. E mentre “a settembre, quando abbiamo iniziato a pensarci, avevano una sensibilità del 40%, ora è salita al 94-95%. Vengono usati anche in alcune aziende per il personale che non può lavorare da casa”.
Ma è sicuro riaprire le scuole senza aver fatto grandi passi avanti sul fronte dei trasporti, per esempio? “Fino a pochi giorni fa vedevamo cortei che chiedevano di riaprire all’istante e gridavano contro il crimine commesso ai danni di una generazione – replica Abrignani – Oggi è vero che non tutto è migliorato, ma abbiamo una curva dei contagi in leggera discesa e una vaccinazione fra il personale scolastico arrivata a livelli molto alti. Il 76% di immunizzati è un valore secondo solo a quello dei vaccinati fra il personale sanitario”.
Fonte: Adnkronos Salute