
Chi assume più cibi a base vegetale rischia meno riacutizzazioni della dermatite atopica
Secondo uno studio pubblicato su BMC Public Health, la frequente adesione a un modello alimentare con cibi a base vegetale […]
Un arricchimento di Escherichia coli e Klebsiella pneumoniae insieme a una riduzione di Bacteroides fragilis e di altri gruppi di batteri che hanno la capacità di sintetizzare butirrato e propionato sono le caratteristiche chiave delle alterazioni microbiche osservate nella dermatite atopica. A evidenziarle è stato un gruppo di scienziati coordinato da Le Duc Huy Ta, della National University di Singapore, che ha pubblicato i risultati di una ricerca su Gut Microbes.
Secondo gli autori, sempre più studi mostrano che la formazione del microbioma intestinale subito dopo la nascita influenza lo sviluppo della dermatite atopica. I ricercatori hanno misurato la funzionalità di microbioma e metaboloma intestinale in 63 neonati dalle tre settimane a i 12 mesi di età e con dermatite atopica.
A tre settimane di età, microbioma e metaboloma intestinale erano caratterizzati da un arricchimento di E. Coli e K. pneumoniae, associato a un aumento della concentrazione di D-glucosio nelle feci e a un aumento dell’espressione di geni associati a fattori di virulenza. Dopo tre mesi, è stato osservato anche un ritardo nella colonizzazione del benefico batterio B. fragilis che ha comportato una riduzione dell’espressione immunostimolatoria delle strutture dell’involucro esterno del batterio e del pathway di biosintesi del folato (vitamina B9).
Accanto a questo, è stata evidenziata una deplezione di gruppi batterici con la capacità di biosintetizzare butirrato e propionato attraverso pathway diretti e indiretti, con una riduzione di questi due acidi grassi a catena corta a livello intestinale.
Fonte: Gut Microbes