Colangite biliare e diabete sono legati da una relazione causale bidirezionale
Secondo uno studio pubblicato su Frontiers in Endocrinology, tra il diabete di tipo 1 e la colangite biliare primitiva esiste […]
Le varianti genetiche del recettore C5L2, noto per il suo ruolo nei processi metabolici e infiammatori, potrebbero contribuire al rischio di cardiopatia ischemica nei pazienti con diabete di tipo 2. È quanto emerge da uno studio caso-controllo pubblicato su Frontiers in Cardiovascular Medicine, condotto su una popolazione Han cinese nella regione dello Xinjiang.
Il lavoro ha incluso 951 partecipanti adulti, di cui 206 affetti da diabete di tipo 2 associato a cardiopatia ischemica (CHD) e 745 controlli sani. I ricercatori hanno analizzato due polimorfismi a singolo nucleotide (SNPs) del gene C5L2, rs2972607 e rs8112962, mediante una tecnica di rilevamento a legame multiplo migliorata. Oltre alla genotipizzazione, sono stati raccolti dati clinici, ematologici e biochimici, con l’obiettivo di identificare correlazioni tra i genotipi, la presenza di CHD e specifici marker metabolici e infiammatori.
I risultati hanno evidenziato che rs2972607 è associato in modo significativo a variabili come HDL-colesterolo, conta dei linfociti, indici piastrinici, rapporto AST/ALT, bilirubina indiretta (UCB) e 5′-nucleotidasi (5′-NT). Il polimorfismo rs8112962 ha mostrato associazioni con i monociti e, anch’esso, con l’HDL-C. Le analisi stratificate per sesso hanno confermato tali legami, con un effetto più marcato sugli indici piastrinici nelle donne.
In modelli multivariati, il polimorfismo rs2972607 si è confermato un predittore indipendente, seppur modesto, di CHD associata a diabete (OR = 2,07; p = 0,007). L’analisi delle interazioni gene–ambiente mediante MDR ha identificato una combinazione statisticamente rilevante che comprende rs2972607 insieme a glicemia, indice TyG (trigliceridi/glicemia), globuli bianchi e HDL-C, suggerendo una rete integrata di segnali metabolici e infiammatori.
Questi dati rafforzano l’ipotesi che il recettore C5L2, implicato nella segnalazione immuno-metabolica mediata dal complemento, possa influenzare la suscettibilità individuale a complicanze cardiovascolari nei pazienti diabetici. Sebbene lo studio sia osservazionale e con finalità esplorative, i risultati sono coerenti con la biologia nota di C5L2 e aprono alla possibilità di una stratificazione del rischio più personalizzata, integrando genetica e profili biochimici.
Fonte: Front. Cardiovasc 2025
https://www.frontiersin.org/journals/cardiovascular-medicine/articles/10.3389/fcvm.2025.1629294/full