Digiuno intermittente e restrizione calorica offrono vantaggi diversi nella gestione dei diabetici

Secondo uno studio pubblicato su Primary Care Diabetes, sia il digiuno intermittente che la restrizione calorica continua sono approcci dietetici che portano ad alcuni vantaggi nella gestione del diabete, anche se presentano dei limiti.

“Il diabete mellito di tipo 2 (T2DM) rappresenta un importante problema di salute globale, con un’incidenza prevista in forte aumento nei prossimi decenni. Terapie non farmacologiche efficienti, in particolare gli approcci dietetici, sono essenziali per regolare il controllo glicemico e facilitare la riduzione del peso. Il digiuno intermittente (IF) e la restrizione calorica continua (CCR) sono due metodologie ampiamente studiate, ma la loro efficacia relativa e i vantaggi duraturi continuano a essere argomenti di discussione attiva” spiega Hairya Ajaykumar Lakhani, del Smt. B.K. Shah Medical Institute and Research Centre, Sumandeep Vidyapeeth, Gujarat, India, che ha guidato il gruppo di lavoro.

Per meglio comprendere la situazione, i ricercatori hanno portato avanti una revisione sistematica sugli impatti del digiuno intermittente (IF) e della restrizione calorica continua (CCR) sulla regolazione glicemica e sulla riduzione del peso nelle persone con diabete mellito di tipo 2 (T2DM), evidenziandone gli effetti a breve e lungo termine, i profili di sicurezza e i tassi di aderenza. Ebbene, gli esperti hanno visto che il digiuno intermittente ha mostrato notevoli vantaggi a breve termine, tra cui marcate diminuzioni nei valori di emoglobina glicata (HbA1c), glicemia a digiuno e peso corporeo. Tra gli effetti sono stati riscontrati anche una migliore sensibilità all’insulina e un metabolismo dei grassi aumentato. La restrizione calorica, invece, è stata collegata a miglioramenti metabolici duraturi, tra cui una riduzione del grasso viscerale e una migliore sensibilità all’insulina. “Entrambi gli approcci dietetici, secondo i nostri risultati, hanno offerto dei vantaggi, anche se diversi, ma hanno dimostrato dei limiti” concludono gli autori.

Fonte: Prim Care Diabetes. 2025

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S1751991825000464

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