
Sindrome dell’intestino irritabile associata a ridotta diversità del microbiota intestinale
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Le dimensioni della milza risultano ingrossate nei pazienti con malattia di Crohn rispetto a quelle di individui sani e il rapporto tra questo indice e l’indice di massa corporea potrebbe dare indicazioni sullo stato di attività della malattia infiammatoria intestinale. A evidenziarlo, in uno studio pubblicato su Clinical Imaging, è stato un team israeliano guidato da Alla Khashper, secondo il quale l’indice di volume della milza può essere usato come marker addizionale per rafforzare il valore della valutazione dei pazienti con malattia di Crohn, nel monitorare l’attività della malattia.
La ricerca ha incluso 90 pazienti che si sono sottoposti a TAC in sei anni. Nei pazienti con malattia di Crohn, il volume della milza è risultato essere maggiore rispetto ai valori riferiti in letteratura per la popolazione sana. E sebbene il volume della milza non differiva tra chi aveva una forma attiva o non attiva della malattia, calcolando il rapporto tra volume della milza e indice di massa corporea, questo era significativamente più alto nei pazienti con malattia attiva rispetto a quello in fase non attiva (p =0,004).
Fonte: Clin Imaging (2022) – doi: 10.1016/j.clinimag.2022.02.012
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