
Psoriasi e IBD sarebbero collegate da associazione bidirezionale
Tra la psoriasi, sia la forma volgare che l’artrite psoriasica, e le malattie infiammatorie intestinali (IBD) ci sarebbe un’associazione causale […]
I risultati di uno studio pubblicato sull’European Journal of Pain illustrano la complessità del dolore cronico nella situazione attuale di pandemia, suggerendo che la gravità del dolore e i fattori psicologici influenzano il decorso dei sintomi dei pazienti durante questo periodo.
“Chiaramente la pandemia di COVID-19 sta colpendo il benessere delle persone in tutto il mondo, ma essa può rappresentare un onere particolarmente elevato per le persone con dolore cronico, poiché è noto che il dolore è influenzato dalle condizioni sociali e psicologiche” spiega Diana Müßgens, della University Medicine Essen, University Duisburg-, Essen, Germania, autrice principale dello studio.
Per meglio comprendere il peso di questa situazione, i ricercatori hanno condotto interviste telefoniche con 196 pazienti affetti da dolore cronico per valutare l’impatto della pandemia su vari aspetti del loro dolore e della vita quotidiana. Le prime interviste sono state condotte tra aprile e maggio 2020 e sono state seguite da una seconda intervista tra agosto e dicembre 2020.
Ebbene, gli esperti hanno visto che una percentuale consistente di pazienti, il 39% alla prima intervista e il 32% alla seconda, ha riportato un aumento dell’intensità dolore dovuta alla pandemia. Le analisi esplorative hanno rivelato che i pazienti che già soffrivano di un dolore più forte e che hanno subito maggiori restrizioni a causa della pandemia avevano maggiori probabilità di esprimere un peggioramento del dolore. Anche fattori psicologici come aspettative negative sullo sviluppo del dolore e sul trattamento del dolore, e un alto locus of control esterno sono stati associati all’aumento del dolore.
Fonte: Eur J Pain. 2022 Apr 20. doi: 10.1002/ejp.1955.
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