
Depressione e ansia collegate a maggiore medicalizzazione delle IBD
Il peggioramento o la persistenza di elevati sintomi di ansia o depressione sono legati a un significativamente maggior uso di […]
La diagnosi tempestiva della sindrome di Valentino tramite TAC è fondamentale perché porta alla riparazione immediata della perforazione dell’ulcera. Così riferiscono Parag Mahajan, della Hamad Medical Corporation, Doha, Qatar, e il suo gruppo di lavoro in uno studio pubblicato su Cureus, nel quale si sottolinea che la mortalità e la morbilità dei pazienti possono essere ridotte grazie a una diagnosi preoperatoria rapida e accurata.
In pronto soccorso, il dolore acuto all’addome è uno dei sintomi più comuni che i pazienti presentano ed è il risultato di una miriade di cause. “Un’ulcera peptica perforata è una rara causa di dolore acuto in fossa iliaca destra o dolore addominale del quadrante inferiore, dato che provoca perdite di contenuto gastrointestinale nell’area, con conseguente infiammazione e dolore localizzati clinicamente simili all’appendicite acuta. Questa patologia è nota come sindrome di Valentino” spiega Mahajan.
I ricercatori hanno voluto evidenziare le caratteristiche cliniche e radiologiche dei pazienti con sindrome di Valentino, sperando di migliorare l’accuratezza diagnostica. Per questo hanno condotto un’analisi retrospettiva di tutti i casi diagnosticati della sindrome di Valentino da più strutture all’interno della stessa organizzazione per lo studio di ricerca, e hanno poi cercato casi di sindrome di Valentino nei database PubMed e Google Scholar per la revisione della letteratura.
Dei 31 pazienti trovati, l’83,9% era di sesso maschile, con un’età media di 39 anni. Di tutti i pazienti che presentavano dolore addominale, il 25,8% lo presentava nell’addome inferiore destro. Vomito (38,7%), nausea (35,4%), febbre (16,1%) e costipazione (12,9%) erano sintomi associati. Tutti i casi sono stati clinicamente diagnosticati come appendicite acuta. Molti pazienti avevano livelli elevati di globuli bianchi, neutrofili e PCR. La tomografia computerizzata è stata utilizzata nel 70,9% dei casi, seguita da ecografia (58%) e radiografia (45,1%), alle quali si notavano pneumoperitoneo e perforazioni duodenali. Il cerotto di Graham è stato utilizzato nel 48,3% dei casi, l’appendicectomia è stata effettuata nel 16,1% dei casi e la cura conservativa è stata utilizzata nel 19,3% dei casi. Alla maggior parte dei pazienti sono stati somministrati inibitori della pompa protonica e antibiotici per Helicobacter pylori.
Fonte: Cureus. 2022 Feb 27;14(2):e22667. doi: 10.7759/cureus.22667. eCollection 2022 Feb.