
Cancro. Italia si scopre prima in classifica per la prevenzione nella UE
In occasione della giornata mondiale per la lotta contro il cancro (4 febbraio) la Commissione e l’Organizzazione per la cooperazione […]
Secondo una revisione pubblicata su Current Oncology Reports, saranno necessari ulteriori studi per far progredire il trattamento del dolore correlato al cancro in maniera innovativa e sicura, e incorporare correttamente tecniche interventistiche come la stimolazione del nervo periferico potrà ottimizzare l’attuale strategia di trattamento e migliorare i risultati.
“Nonostante i rapidi progressi verificatisi nel trattamento antitumorale negli ultimi anni, le modalità di trattamento del dolore correlato al cancro rimangono sostanzialmente invariate. Studi precedenti hanno mostrato che circa il 32% dei pazienti con dolore correlato al cancro è sottotrattato, mentre nei pazienti che rispondono a forti oppioidi, l’uso a lungo termine di questi farmaci porterà a molti effetti collaterali indesiderati come costipazione, tolleranza e dipendenza” spiega Haijun Zhang, del Vagelos College of Physicians and Surgeons della Columbia University, primo nome dello studio.
I ricercatori hanno voluto rivisitare l’attuale algoritmo della gestione del dolore dovuto al cancro e portare l’attenzione sulle tecniche emergenti di gestione del dolore interventistico.
Ebbene, gli esperti riferiscono che la stimolazione del nervo periferico è stata utilizzata con successo per trattare alcuni tipi di dolore cronico non oncologico con effetto analgesico a lungo termine, e che questo tipo di trattamento ha già portato ad alcuni risultati promettenti nel trattamento del dolore correlato al cancro localizzato in uno studio pilota. Il loro auspicio è che questa forma di trattamento del dolore venga approfondita in maniera ampia nel cancro.
Fonte: Curr Oncol Rep.