Disturbi alimentari materni e BMI elevato: fattori di rischio per disordini psichiatrici nei figli
Un ampio studio di coorte pubblicato su JAMA Network ha rivelato che la presenza di disturbi alimentari materni e un […]
Secondo uno studio pubblicato su The Lancet Child and Adolescent Health, il tasso di sopravvivenza oltre i 10 anni nei bambini con epilessia resistente ai farmaci (DRE) era più alto dopo la chirurgia e più basso quando i pazienti erano trattati solo con farmaci anticonvulsivanti. Questo ampio studio retrospettivo è stato il primo a confrontare la sopravvivenza a lungo termine nei bambini con DRE tra coorti trattate solo con farmaci, stimolazione del nervo vago più farmaci e chirurgia dell’epilessia cranica più farmaci. I risultati mostrano che il rischio di morte prematura è stato ridotto di oltre l’80% dopo l’intervento chirurgico e del 40% dopo la stimolazione del nervo vago, rispetto al trattamento con soli farmaci.
Le persone con epilessia hanno un aumento dei tassi di mortalità rispetto alla popolazione di pari età. L’epilessia è una delle condizioni neurologiche più comuni, che colpisce almeno 3,4 milioni di persone negli Stati Uniti. Tra i bambini con epilessia, circa il 20% soffre di un’epilessia resistente ai farmaci. Lo studio ha incluso un totale di 18.292 pazienti pediatrici (0-17 anni di età) con DRE. I dati sono stati ottenuti dal Pediatric Health Information System (PHIS) della Children’s Hospital Association, un database amministrativo che contiene dati relativi a pazienti ricoverati, di pronto soccorso, ambulatoriali e di osservazione provenienti da 44 ospedali pediatrici negli Stati Uniti. L’età media dei pazienti pediatrici era di 7 anni (IQR 4-12) nella coorte di terapia medica, di 9 anni (6-13) nella coorte farmaci anticonvulsivanti più stimolazione del nervo vago (VNS) e di 9 anni (5-13) nella coorte chirurgica. Le probabilità di sopravvivere oltre i 10 anni erano dell’89,27% (95% CI 87·71–90·85) per la coorte di terapia medica, del 92,65% (90·62–94·72) per la coorte VNS e del 98,45% (97·53–99·38) per la coorte chirurgica. La differenza nelle probabilità di sopravvivenza era significativa (log-rank p<0·0001). Rispetto alla coorte di terapia medica, l’hazard ratio per la morte complessiva era 0,60 (95% CI 0·50–0·74) per la coorte VNS e 0,19 (0·10–0·33) per la coorte chirurgica.
Fonte: The Lancet Child and Adolescent Health
https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2352464223000822?via%3Dihub
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