
ADHD: bambini nati da madre con diabete gestazionale più a rischio di soffrirne
I bambini nati da madri con diabete gestazionale hanno maggiori probabilità di sviluppare disturbo da deficit di attenzione e iperattività […]
L’attività fisica regolare si conferma un cardine nella gestione del rischio cardiovascolare nei pazienti con diabete, anche dopo interventi invasivi come l’angioplastica coronarica. Uno studio pubblicato sull’European Journal of Preventive Cardiology ha valutato l’impatto dell’esercizio aerobico sugli esiti clinici nei pazienti diabetici sottoposti a intervento coronarico percutaneo (PCI), confermando un’associazione favorevole tra attività fisica e riduzione degli eventi cardiovascolari maggiori (MACE).
L’analisi si è basata su un ampio database prospettico della popolazione coreana, comprendente 8.225 pazienti con diabete che avevano effettuato un PCI e per i quali erano disponibili dati sull’attività fisica aerobica prima e dopo l’intervento (con un intervallo medio di 2 anni). I partecipanti sono stati suddivisi in quattro gruppi: non attivi in modo persistente, nuovi praticanti, soggetti che hanno interrotto l’attività e soggetti che l’hanno mantenuta nel tempo.
Durante un follow-up medio di 4,9 anni, tutti i gruppi che avevano svolto esercizio aerobico, anche solo per un periodo limitato, hanno mostrato un rischio significativamente inferiore di MACE rispetto ai non esercitanti. In particolare, il gruppo che ha mantenuto regolarmente l’esercizio ha registrato la maggiore riduzione del rischio (HR aggiustato 0,78; IC 95%: 0,71–0,86), seguito da chi ha interrotto l’attività (HR 0,88; IC 95%: 0,79–0,98) e da chi ha iniziato dopo il PCI (HR 0,89; IC 95%: 0,80–1,00).
Un’ulteriore analisi ha rivelato una relazione a curva J tra la quantità di esercizio e gli esiti clinici: il beneficio massimo è stato osservato con un’attività compresa tra 1.000 e 1.499 MET-minuti/settimana, mentre l’effetto protettivo tendeva a ridursi con intensità superiori a 1.500 MET-min/settimana.
Lo studio suggerisce con forza che il mantenimento dell’esercizio aerobico, in quantità moderata, rappresenta una strategia efficace per ridurre il rischio cardiovascolare nei pazienti con diabete dopo PCI. Questi risultati evidenziano la necessità di includere raccomandazioni sull’attività fisica nei percorsi post-PCI, pur riconoscendo che ulteriori ricerche sono necessarie per definire con precisione il dosaggio ottimale.
Fonte: European Journal of Preventive Cardiology
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