Estate: sondaggio psicologi, dopo Covid socializzare fa paura a 43% ragazzi

Emozione per l’estate che è arrivata e le vacanze alle porte, ma anche angosce, paure e senso di inadeguatezza. Perché dopo più di un anno di Covid e di relazioni sociali al minimo, complice la Dad, tra i giovani italiani dilaga il timore di non essere più capaci di stare in compagnia. È quanto emerge da un sondaggio promosso da Eurodap, Associazione europea per il disturbo da attacchi di panico, al quale hanno partecipato 783 persone.


L’87% – riferiscono gli psicologi – ha notato un peggioramento delle capacità relazionali dei figli. Per il 73% la didattica a distanza ha compromesso la preparazione scolastica, mentre il 71% ha osservato un aumento esponenziale dell’utilizzo dei dispositivi non solo per studiare, ma anche per comunicare. In particolare, in vista delle vacanze estive i genitori hanno spiegato di vedere i ragazzi emozionati per la possibilità di tornare a una parvenza di normalità (51%), ma anche preoccupati e impauriti dal non essere più allenati a socializzare (43%). Tutti però concordano con la necessità dei giovani di poter vivere un’estate senza pensieri, tra giochi, primi amori e contatto con la natura.


“La pandemia ha costretto a veloci e profonde trasformazioni nella vita degli studenti, che si sono ritrovati a riorganizzare non solo i ritmi dello studio ma anche la loro sfera sociale – analizza la psicoterapeuta e presidente Eurodap, Eleonora Iacobelli – Tra chiusura delle scuole, Dad e luoghi della socializzazione off-limits, è stato registrato tra i giovani un forte aumento dello stress percepito e una maggiore paura e sfiducia nel futuro, dovuta alla mancanza di continuità e allo stravolgimento della routine quotidiana. Inoltre, la privazione forzata di attività ricreative, sociali e culturali ha causato disregolazioni emotive: è perciò fondamentale che i ragazzi siano messi in condizione di riappropriarsi delle modalità comunicative adeguate ad ogni età, che riscoprano il contatto e l’attività fisica, il senso di libertà e del movimento”.


“I bambini durante le vacanze non devono avere una vita rigidamente organizzata – raccomanda l’esperta – Dobbiamo lasciar loro degli spazi vuoti per stimolarli a riempirli con ciò che desiderano. Dunque sì ai campi estivi che organizzano attività motorie e all’aperto, purché non ci siano orari e regole pesanti da rispettare. Il ‘tutto organizzato’ tranquillizza i genitori, ma invita i bambini ad un comportamento passivo. Lasciare la possibilità di scelta ai propri figli potrà giovare alla loro autostima”.


“Inoltre, per il mondo affettivo dei bambini sono molto importanti le figure dei nonni – sottolinea Iacobelli – Nel caso sia possibile, quindi, è bene che vengano affidati a loro in situazioni che permettano la vita all’aria aperta e la socializzazione”.


Fonte: Adnkronos Salute

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