
HCV: incomprensione dello stato di infezione in pazienti trattati positivamente
Con l’aumento del numero di pazienti con risposta virologica sostenuta (SVR) in cui il virus dell’epatite C (HCV) è stato […]
Partendo dall’ipotesi che il rapporto tra il fattore VIII pro-coagulante e la proteina C anticoagulante (FVIII/PC) sia capace di riflettere l’equilibrio emostatico, questo studio ha valutato sia il valore prognostico che lo stato di ipercoagulabilità (come valutato dal test di generazione della trombina modificato con trombomodulina; coorte TM-TGA) o il rischio di eventi emorragici/trombotici in pazienti sottoposti a misurazione del gradiente di pressione venosa epatica (HVPG) durante il follow-up.
La coorte di outcome relativa alla valutazione del valore prognostico ha incluso 576 pazienti con evidenza di malattia epatica cronica avanzata e ha evidenziato come il fattore VIII/PC aumentasse significativamente negli stadi clinici così come negli strati HVPG, MELD (Mayo End stage Liver Disease) e fosse indipendentemente associato a scompenso/morte correlata al fegato. Inoltre, è emersa un’associazione con lo sviluppo di insufficienza epatica acuta su cronica (ACLF) in pazienti con cirrosi scompensata.
I pazienti della coorte TM-TGA (n=142), invece, sono stati reclutati dallo studio prospettico sulla cirrosi di Vienna e durante l’analisi di FVIII/PC è stata evidenziata una debole correlazione positiva con il potenziale endogeno della trombina, ma questa associazione è scomparsa dopo l’aggiustamento per la gravità della malattia epatica. Il fattore VIII/PC non è stato quindi associato allo sviluppo di sanguinamento o eventi trombotici; tuttavia, FVIII/PC è risultato correlato con biomarcatori di diversi meccanismi fisiopatologici che promuovono la progressione della malattia epatica.
FVIII/PC fornisce informazioni prognostiche riguardanti lo scompenso/morte epatico e l’ACLF, indipendentemente dagli indicatori prognostici stabiliti. Ciò non deve essere confuso come prova del concetto di ipercoagulabilità come fattore determinante della progressione della malattia, poiché la correlazione tra fattore VIII/PC e generazione di trombina è confusa dalla gravità della malattia epatica e il fattore VIII/PC non è associato alla trombosi. Pertanto, FVIII/PC non riflette la coagulazione e i risultati derivanti da studi precedenti su FVIII/PC richiedono una reinterpretazione.
Fonte: Journal of Hepatology