Hiv, in Africa le persone sono troppo lontane dalle strutture sanitarie

Nell’Africa sub-sahariana, 7 milioni di persone con Hiv vivono a più di 10 minuti dai servizi sanitari, con 1,5 milioni di persone che vivono a più di 60 minuti, secondo un nuovo studio.


L’Hiv/Aids è stata una delle principali cause di morbilità e mortalità per diversi decenni in alcune parti dell’Africa. Nonostante gli sforzi per aumentare la percentuale di individui con diagnosi di Hiv che ricevono la terapia antiretrovirale (Art), tra un quarto e una metà di tutte le persone con Hiv in Africa, a seconda della regione, non stavano ricevendo Art nel 2019. Per migliorare questi numeri e raggiungere gli obiettivi globali per i tassi di trattamento dell’Hiv, la rimozione delle barriere geografiche e il miglioramento dell’accesso ai servizi sanitari sono vitali.


Nel nuovo studio, i ricercatori hanno analizzato i dati sul numero di persone che vivono con l’Hiv in 47 Paesi africani, la distribuzione della popolazione all’interno di questi Paesi e le posizioni delle strutture sanitarie. Combinando questi dati, sono stati in grado di mappare, per ogni quadrato di 5 chilometri, la distanza dei pazienti affetti da Hiv dall’accesso alle cure, usando solo mezzi di trasporto a motore o a piedi.


La mappa ha rivelato che il 74,6% del territorio analizzato era a più di 30 minuti dalla struttura sanitaria più vicina (il 58,9% era a più di 60 minuti). I numeri variano a seconda del Paese, con solo l’1,6% delle aree in eSwatini situate a 60 minuti dall’assistenza sanitaria, per esempio, ma più del 90% delle aree in Sudan e Mauritania. I risultati sono stati diversi anche quando è stato considerato il tempo di cammino, piuttosto che il tempo di trasporto motorizzato; il 33% delle persone che vivono con l’Hiv (o 6,6 milioni di persone) viveva a più di 60 minuti a piedi dalla struttura sanitaria più vicina.


Gli autori hanno concluso che i risultati e la nuova mappa possono contribuire allo sviluppo di politiche efficaci in termini di costi per gli interventi sull’Hiv rivolti alle aree poco servite. Per le aree in cui le persone sono lontane dalle strutture sanitarie, potrebbero essere suggerite delle alternative per migliorare l’accessibilità, come la fornitura di servizi differenziati o la diffusione mobile dei servizi Hiv.


Gli autori hanno aggiunto che l’accesso diseguale alle strutture sanitarie e l’ineguaglianza strutturale sono solo alcuni degli ostacoli sistemici che molte comunità devono affrontare. Questo problema è più profondo nelle regioni che soffrono di un’epidemia generalizzata di Hiv come l’Africa, dove più di 1,5 milioni di persone che vivono con l’Hiv si trovano in comunità rurali poco servite.


Fonte: Plos One

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