Covid-19 fattore di rischio cardiovascolare per le persone con HIV
L’infezione da Covid-19 è associata a un aumento del 30% del rischio di eventi cardiovascolari maggiori tra le persone con […]
In numerosi contesti, la densità minerale ossea per età e sesso è più bassa nei bambini e negli adolescenti con Hiv perinatale (Phiv) rispetto ai coetanei non infetti.
Uno studio ha quindi valutato l’incidenza di qualsiasi frattura ossea e la prevalenza dell’osteoporosi coinvolgendo i partecipanti al Phacs, uno studio pediatrico di coorte su Hiv/Aids.
I ricercatori hanno considerato le fratture nei primi 20 anni di vita, annotando l’età in cui sono avvenute, il meccanismo e le ossa coinvolte.
Gli adolescenti con Hiv perinatale erano mediamente più grandi e più frequentemente neri rispetto al gruppo di controllo non infetto (Pheu). Il 17% dei Phiv e il 12% del Pheu non ha mai riportato una frattura.
Si è registrata un’incidenza di frattura più alta tra i bambini Phiv con meno di 6 anni, mentre crescendo il tasso di rottura è risultato simile nei due gruppi, così come le modalità (caduta o lesione sportiva) e le ossa coinvolte (avambraccio o piccole ossa del polso e delle mani). Nessun bambino aveva l’osteoporosi.
Fonte: Bone
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