
Carenza di vitamina D correlata alla presenza del piede diabetico
Le persone con ulcera del piede diabetico hanno livelli di vitamina D significativamente più bassi, e un numero significativamente più […]
In un’ampia coorte clinica di anziani, il diabete è risultato associato a una minore capacità cognitiva a causa della neurodegenerazione, indipendentemente dai biomarcatori della malattia dei piccoli vasi (SVD), ovvero volume delle iperintensità della sostanza bianca e classificazione visiva, e della malattia di Alzheimer, ovvero assorbimento medio dell’amiloide PET, rapporto Aβ42/Aβ40 e tau fosforilata nel liquor.
Questo è quanto ha rilevato uno studio pubblicato su Neurology.
“Abbiamo voluto valutare il ruolo dei biomarcatori della malattia di Alzheimer, della neurodegenerazione e della malattia dei piccoli vasi come mediatori nell’associazione tra diabete mellito e cognizione” spiega Eric Frison, dell’Inserm e del Pole de sante publique Centre Hospitalier Universitaire (CHU) de Bordeaux, in Francia, primo autore del lavoro.
I ricercatori hanno studiato un campione da MEMENTO, una coorte di adulti francesi reclutati in cliniche della memoria e sottoposti a screening per disturbi cognitivi soggettivi isolati o per lieve deterioramento cognitivo. Il diabete è stato definito in base alla valutazione della glicemia, all’uso di un agente antidiabetico o all’autovalutazione.
Tra i 2.288 partecipanti allo studio erano presenti 254 (11,1%) individui con diabete (età media 71,6 anni; 61,8% donne). L’associazione tra diabete e cognizione peggiore è stata significativamente mediata da una maggiore neurodegenerazione, ma non è risultata mediata dai marcatori di SVD e AD. I risultati sono rimasti simili quando si sono prese in considerazione le variabili latenti della memoria o del funzionamento esecutivo.
Fonte: Neurology 2021