Infezioni di origine dentale e complicanze cerebrali: indagine sistematica

Talvolta le infezioni localizzate ai denti possono diffondersi a distanza, seguendo diverse vie, e aggiungere regioni anatomiche distanti, come ad esempio il cervello. Gli ascessi cerebrali si verificano con un’incidenza di 0,3-1,3 / 100.000 abitanti ma si ritiene che solamente il 2-5% di questi riconosca un’origine odontogena. Luis Felipe Burgos-Larraín e la sua equipe hanno condotto una revisione sistematica con la finalità principale di individuare le complicanze cerebrali di infezioni con origine dentale.

Tra gli obiettivi secondari dei ricercatori vi erano quelli di definire la sintomatologia più frequente delle infezioni del cervello, di comprendere gli aspetti microbiologici di queste patologie, di identificare le zone encefaliche colpite più comunemente da tali condizioni morbose e di descrivere gli esiti finali per i pazienti.

L’indagine è stata eseguita utilizzando le banche dati Web of Science, PubMed e Scopus sulla base della Guida PRISMA e del Joanna Briggs Institute (JBI) Critical Appraisal Checklist for Case Reports.

Complessivamente, gli esperti hanno reperito 1000 articoli i quali, dopo opportuna revisione per l’inclusione nello studio, si sono ridotti a 18. In totale l’analisi è stata condotta coinvolgendo 38 pazienti con età media di 49,64±18,80 anni.

Gli Autori concludono che i sintomi più frequenti, isolati o in associazione tra loro, presentati da chi soffre di un ascesso cerebrale, comprendono manifestazioni neurologiche seguite da febbre e mal di testa. Le analisi microbiologiche sono fondamentali per stabilire l’eziologia dell’infezione e per trattare la malattia in modo specifico e precoce.

I microrganismi più frequentemente responsabili risultano lo Streptococco (F. Milleri), varie famiglie di Porphyromonas Gingivalis e il Fusobacterium Nucleatum.

Il lobo frontale viene colpito più spesso dall’infezione, seguito dai lobi parietali e temporali. Le complicazioni più comuni sono di tipo neurologico e, comunque, nella maggior parte dei casi, i malati guariscono senza reliquati.

Fonte: J Stomatol Oral Maxillofac Surg. 2022

https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S2468785522002063?via%3Dihub

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