Interventi colon-retto: l’accesso alla chirurgia robotica è talvolta iniquo 

Un nuovo studio pubblicato su Surgical Endoscopy identifica le disparità non cliniche nell’accesso alla chirurgia robotica che dovrebbero essere affrontate per fornire un accesso più equo alle innovazioni negli interventi sul colon-retto.

“Alcuni studi hanno suggerito disparità nell’accesso alla chirurgia del colon-retto robotica, ma non è chiaro quali fattori siano più significativi nel determinare l’invio alla chirurgia laparoscopica o aperta. Per questo hanno cercato di identificare i fattori più influenti che contribuiscono all’utilizzo della chirurgia colorettale robotica” spiega Dana Hayden, del Rush University Medical Center, Chicago, USA, autrice principale dello studio.

I ricercatori hanno condotto una revisione sistematica e una metanalisi a effetti casuali di studi pubblicati che hanno confrontato l’utilizzo della chirurgia colorettale robotica rispetto alla chirurgia laparoscopica o a cielo aperto utilizzando PubMed, EMBASE, CINAHL, Cochrane CENTRAL, PsycINFO e ProQuest Dissertations.

Nell’analisi sono stati inclusi 29 studi. I pazienti avevano meno probabilità di sottoporsi alla chirurgia robotica rispetto a quella laparoscopica se erano donne, più anziani, avevano Medicare o avevano comorbilità. Gli ospedali non accademici avevano probabilità inferiori di effettuare interventi di chirurgia robotica rispetto a quella laparoscopica. Ulteriori disparità sono state osservate confrontando la chirurgia robotica con quella in aperto per i pazienti afro-americani, quelli che avevano un reddito inferiore, avevano Medicaid, o non erano assicurati.

“Nel determinare chi deve essere sottoposto a chirurgia robotica, la considerazione di fattori come l’età e le condizioni di comorbilità può essere clinicamente giustificata, mentre altri fattori lo sono sicuramente molto meno” concludono gli autori.

Fonte: Surg Endosc. 2022

https://link.springer.com/article/10.1007/s00464-022-09793-8

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