Ipercolesterolemia: aumenta davvero il rischio di morte o è un effetto di variabili confondenti?

Secondo uno studio pubblicato su Progress in Cardiovascular Diseases, in un ampio spettro di pazienti sottoposti a una varietà di test cardiaci e con un rischio clinico compreso tra basso e alto, l’ipercolesterolemia non è risultata associata ad un aumento del rischio di mortalità.

“Alcuni studi osservazionali hanno mostrato un tasso di mortalità più basso, piuttosto che più alto, in associazione con l’ipercolesterolemia durante il follow-up dei pazienti dopo lo stress test cardiaco. Per questo abbiamo voluto valutare la relazione tra ipercolesterolemia e altri fattori di rischio di coronaropatie con la mortalità in un ampio spettro di pazienti sottoposti a vari test cardiaci” afferma Alan Rozanski, del Mount Sinai Morningside Hospital, New York, Stati Uniti, primo autore del lavoro.

I ricercatori hanno identificato 64.357 pazienti sottoposti a scansione coronarica del calcio (CAC), 10.814 pazienti sottoposti ad angio-TC coronarica (CCTA), 31.411 pazienti senza coronaropatia nota sottoposti a tomografia computerizzata a emissione di fotoni singoli (SPECT) e a imaging di perfusione (MPI) da stress/a riposo e 5.051 pazienti con coronaropatia nota sottoposti a SPECT-MPI da stress/a riposo. Ciascuna coorte è stata seguita per la mortalità per tutte le cause utilizzando modelli di Cox aggiustati per il rischio.

Il rischio di base variava notevolmente tra le coorti, da un tasso di mortalità annualizzato dello 0,31%/anno nei pazienti CAC al 3,63%/anno tra i pazienti SPECT-MPI con coronaropatia nota. Ipertensione, diabete e fumo sono stati associati a un aumento della mortalità in ciascuna coorte di pazienti. Al contrario, l’ipercolesterolemia non era associata ad un aumento della mortalità. L’analisi dei lipidi sierici in 7.744 pazienti sottoposti a scansione CAC o CCTA ha anche rivelato una relazione inversa tra colesterolo LDL e mortalità.

“I nostri risultati suggeriscono che l’ipercolesterolemia può essere sensibile alla confusione causata da altri fattori clinici” concludono gli autori.

Fonte: Prog Cardiovasc Dis. 2022

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0033062022001062

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