La chetoacidosi diabetica iperosmolare in pazienti pediatrici spesso esita in coinvolgimento multiorgano

Il coinvolgimento multiorgano con danno renale acuto, rabdomiolisi, pancreatite, problemi neurologici e cardiaci come le aritmie, sono comuni nella chetoacidosi diabetica iperosmolare nella popolazione pediatrica. Questo è quanto riferisce uno studio portato avanti dal gruppo di Preneet Cheema Brar, della New York University Grossman School of Medicine, e pubblicato su Diabetology & Metabolic Syndrome, in cui si dice anche che la gestione aggressiva dei liquidi, la terapia insulinica e le cure di supporto possono prevenire esiti avversi acuti e a lungo termine nei bambini e negli adolescenti.


“La chetoacidosi diabetica iperosmolare consiste nella sovrapposizione della chetoacidosi diabetica e dello stato iperglicemico iperosmolare. Abbiamo voluto descrivere la presentazione clinica, le aberrazioni metaboliche e la morbilità e la mortalità associate a questo tipo di problema. Abbiamo inoltre evidenziato le aree problematiche dell’assistenza medica che richiedono particolare attenzione quando ci si prende cura di pazienti diabetici pediatrici che presentano la chetoacidosi diabetica iperosmolare” affermano gli autori.


I ricercatori hanno revisionato la letteratura fino al 1963 e hanno trovato ventiquattro casi che soddisfano i criteri della malattia, ovvero glucosio >600 mg/dL, pH <7,3, bicarbonato <15 mEq/L e osmolalità sierica >320 mOsm /kg, aggiungendo tre casi provenienti dalla loro struttura.


Ebbene, l’età media di presentazione della chetoacidosi diabetica iperosmolare era di 10,2 anni nelle femmine e 13,3 anni nei maschi, l’HbA1c media era al 13%. I parametri biochimici erano coerenti con una grave disidratazione, e il danno renale acuto, presente in 12 casi, è stata la complicanza d’organo più frequente.


Fonte: Diabetes Metab Syndr. 2021

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