La stimolazione cerebrale personalizzata per ridurre i sintomi della depressione grave

La neuromodulazione mirata su misura per i sintomi distintivi dei singoli pazienti è efficace nel correggere i circuiti cerebrali difettosi nelle persone con epilessia o morbo di Parkinson. Gli scienziati del Dolby Family Center for Mood Disorders della University of California di San Francisco hanno usato un approccio di neuromodulazione personalizzato su una paziente affetta da una grave depressione resistente ai trattamenti.

La terapia ha alleviato i sintomi in pochi minuti, come mostra l’articolo pubblicato dalla rivista Nature Medicine. “La depressione colpisce i pazienti in un modo diverso”, spiega Katherine Scangos, prima autrice dello studio. Per questa ragione i ricercatori hanno deciso di mappare i siti cerebrali legati all’umore per la neuromodulazione che corrispondono ai sintomi del singolo paziente.


Il team ha utilizzato un approccio minimamente invasivo chiamato stereo-EEG per posizionare 10 elettrodi intracranici nel cervello della donna di 36 anni che soffre di episodi di depressione grave resistente al trattamento sin dall’infanzia. La paziente ha trascorso 10 giorni presso l’UCSF Helen Diller Medical Center a Parnassus Heights, dove i ricercatori mappavano sistematicamente gli effetti di una lieve stimolazione in diverse regioni del cervello


Tre aree cerebrali coinvolte
Dopo una breve stimolazione (di 90 secondi) di una regione del cervello, la paziente avvertiva “formicolii di piacere”, la stimolazione di una seconda area provocava una sensazione di “vigilanza neutra”. La stimolazione della corteccia orbitofrontale produceva invece una sensazione di calmo piacere “come … leggere un buon libro”.


Il team ha quindi testato una stimolazione più lunga (da tre a 10 minuti) di queste tre aree nel tentativo di procurare un sollievo più duraturo. La stimolazione di ciascuno dei tre siti ha portato ad un miglioramento dei sintomi in modo diverso, a seconda dello stato mentale della paziente al momento della stimolazione.

Quando la donna provava ansia, la stimolazione della corteccia orbitofrontale era utile e calmante, nei momenti di scarsa energia la stessa stimolazione però peggiorava l’umore e la faceva sentire eccessivamente assonnata.


I ricercatori si sono concentrati in particolare sullo striato ventrale, una regione che sembrava coinvolta nei sintomi primari di questa particolare paziente: bassa energia e perdita del piacere. “Mentre lavoravano su quell’area del cervello guardavo il ricamo che stavo facendo per tenere la mente lontana dai pensieri negativi e ho capito che mi piaceva farlo. È una sensazione che non provavo da anni”, commenta la paziente.

“In quel momento ho capito che la mia depressione non era un mio errore o qualcosa di cui non riuscivo a liberarmi, ma un problema nel mio cervello. A ogni stimolazione sentivo come se potessi tornare a lavorare e a fare le cose che voglio fare nella mia vita”.


Le basi per uno studio clinico
Gli effetti positivi duravano per ore, ben oltre la finestra di 40 minuti prevista nel protocollo di studio e i sintomi della paziente sono migliorati significativamente nel corso dello studio di 10 giorni, portando a una remissione temporanea della durata di 6 settimane.

“Il fatto che abbiamo potuto eliminare i sintomi di questa paziente per ore con solo pochi minuti di stimolazione mirata”, commenta Andrew Krystal, co-autore senior, “mostra che anche la depressione più grave è una malattia di circuiti cerebrali che forse hanno solo bisogno di una spinta per tornare a funzionare normalmente. A differenza dei farmaci antidepressivi, che potrebbero non avere effetto per diversi mesi, questo approccio sembra efficace proprio perché richiede solo una stimolazione breve e lieve quando è presente lo stato cerebrale che vogliamo cambiare”.


La stimolazione in diversi siti ha quindi alleviato sintomi distinti della malattia riducendo l’ansia, aumentando i livelli di energia o ripristinando il piacere nelle attività quotidiane. “Abbiamo sviluppato un metodo per personalizzare il trattamento, dimostrando che gli effetti della stimolazione di diverse aree cerebrali sono riproducibili, duraturi e dipendenti dallo stato del paziente”, conclude Krystal.


Lo studio proof-of-concept pone le basi per uno studio clinico quinquennale che valuterà l’efficacia della neuromodulazione personalizzata in 12 pazienti con depressione grave resistente al trattamento. Nella sperimentazione verranno identificate le firme cerebrali che riflettono i sintomi dei singoli partecipanti e in queste informazioni verranno programmati i dispositivi di neuromodulazione. “Ogni paziente riceverà un trattamento personalizzato che verrà fornito solo quando le firme cerebrali indicano che è necessario”.


Fonte: Nature Medicine

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