Le tecniche laser-assistite in proctologia permettono meno dolore e sanguinamenti

Nei pazienti con patologie proctologiche le tecniche di trattamento laser-assistite sono un’opzione praticabile, minimamente invasiva, ma costosa, per le quali serviranno più studi, secondo uno studio pubblicato su Updates in Surgery. “Diversi tipi di laser sono stati utilizzati per varie condizioni proctologiche. Abbiamo voluto esaminare la letteratura esistente sull’applicazione dei laser, occupandoci in particolare dell’uso basato sulle prove di queste tecniche e tecnologie” afferma Stefano Solari, dell’Ospedale Careggi di Firenze e della Università di Ferrara, autore principale del lavoro.

Gli esperti hanno portato avanti una ricerca bibliografica sui trattamenti laser per patologie proctologiche, includendo 55 studi sono stati inclusi nella revisione finale. Non è stato possibile per i ricercatori eseguire una metanalisi dei dati a causa dell’eterogeneità dei disegni di studio e delle misure di esito.

Gli autori hanno visto che i trattamenti laser per le emorroidi richiedono un tempo operatorio più breve e mostrano meno dolore postoperatorio e sanguinamento rispetto all’emorroidectomia convenzionale, ma sono più costosi. Gli studi sono eterogenei nella progettazione, endpoint, valutazione postoperatoria, durata del follow-up e misure di esito. Il trattamento FiLaC (fistula laser closure) è stato inizialmente descritto nel 2011 per il trattamento della fistola anale, e negli studi pubblicati i tassi di guarigione riportati variano tra il 20 e l’82%, mentre l’indicazione ideale è ancora da definire. Mancano studi con follow-up a lungo termine. SiLaT (sinus laser treatment) ha applicato la tecnologia utilizzata per FiLaC al trattamento della malattia del seno pilonidale. Questa tecnica presentava meno dolore perioperatorio e una degenza ospedaliera più breve, ma un tasso di guarigione primaria inferiore rispetto alle tecniche tradizionali. I dati disponibili sono molto limitati e ad oggi non sono stati pubblicati studi randomizzati.

“Saranno necessarie ulteriori ricerche per valutare se i pazienti potrebbero trarre beneficio dall’utilizzo di queste tecniche e individuare le indicazioni più adatte” concludono gli esperti.

Fonte:Updates Surg. 2023

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/37438655/

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