L’indice TyG è un potenziale marcatore diagnostico per l’osteoporosi nel diabete

Uno studio pubblicato su Frontiers in Endocrinology ha evidenziato come l’indice Trigliceridi-Glucosio (TyG), misura indiretta della resistenza insulinica, possa rappresentare un utile strumento diagnostico per individuare l’osteoporosi nei pazienti affetti da diabete mellito di tipo 2 (T2DM), suggerendo una possibile applicazione clinica nella pratica quotidiana.

“L’osteoporosi è una condizione comune nei soggetti con diabete di tipo 2, ma la relazione con la resistenza insulinica, valutata tramite l’indice TyG, non è stata ancora indagata in modo esaustivo. Il nostro studio mira a colmare questa lacuna, valutando il valore diagnostico del TyG per identificare l’osteoporosi nei pazienti diabetici,” afferma Jinxiang Zhan, del Panyu Hospital of Chinese Medicine, Guangzhou, Guangdong, Cina, primo autore del lavoro.

L’analisi, di tipo retrospettivo, ha incluso 207 pazienti con T2DM, suddivisi in due gruppi in base alla presenza o meno di una diagnosi di osteoporosi. L’analisi statistica ha mostrato differenze significative tra i due gruppi in relazione a genere, età, livelli di emoglobina, conteggio dei globuli rossi, colesterolo totale e valore dell’indice TyG. L’analisi di regressione logistica binaria ha indicato che il genere, l’età e il TyG rappresentano predittori indipendenti per la diagnosi di osteoporosi nei pazienti diabetici. L’analisi ROC ha rivelato che l’area sotto la curva (AUC) per il TyG, il genere, l’età e la loro combinazione era pari a 0,653, 0,698, 0,760 e 0,857. Il valore soglia ottimale del TyG è stato individuato in 8,78, con una sensibilità dell’89,1% e una specificità del 52,4%. Il modello predittivo costruito combinando genere, età e TyG ha raggiunto un’AUC di 0,857, con un indice di Youden massimo pari a 0,629, una sensibilità diagnostica dell’83,1% e una specificità del 79,8%. “L’indice TyG si configura come un promettente biomarcatore diagnostico dell’osteoporosi nei pazienti con diabete tipo 2, offrendo potenzialmente uno strumento semplice e facilmente applicabile in diversi contesti clinici” concludono gli autori.

Front Endocrinol (Lausanne). 2025

https://www.frontiersin.org/journals/endocrinology/articles/10.3389/fendo.2025.1534232/full

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