L’ipertensione velocizza declino neurocognitivo

Avere elevati livelli di pressione sanguigna determinerebbe un’accelerazione nello sviluppo di sintomi di demenza ed Alzheimer.

A osservarlo è stato un team dell’Università del Michigan, che ha pubblicato una ricerca sul Journal of Alzheimer’s Disease, secondo la quale le persone con elevata pressione sanguigna hanno un’erosione più veloce della capacità di pensare, prendere decisioni e ricordare informazioni.

Il team ha tracciato l’associazione tra ipertensione e declino delle funzioni cerebrali negli anni, prendendo dati da sei ampi studi negli ultimi cinque decenni. In media i ricercatori hanno avuto accesso a quasi otto anni di dati da ciascuna persona, inclusa la pressione sanguigna. I dati sono arrivati da 22.095 non ispanici e 2.475 ispanici adulti, nessuno dei quali aveva, all’inizio dello studio, una storia di ictus o demenza.

Andando a considerare gli studi sugli ispanici, il team ha registrato in particolare un declino più rapido nelle performance cognitive generali in questa popolazione rispetto ai non ispanici, ma questa differenza non si spiegava a livello di pressione sanguigna.

Controllare la pressione sanguigna ha un ruolo chiave nella salute mentale a lungo termine e “assumere farmaci antipertensivi rallenta il declino cognitivo”, come ha spiegato Deborah Levine, prima autrice della pubblicazione.

Fonte: Journal of Alzheimer’s Disease 2022

https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/35964190/

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