
Biomarcatori infiammatori predicono la mortalità nel diabete di tipo 2
Il diabete di tipo 2 (T2D) è una patologia cronica associata a infiammazione sistemica, stress metabolico e invecchiamento, con un […]
Uno studio pubblicato su Cardiovascular Diabetology evidenzia un’associazione tra la malattia epatica steatosica associata a disfunzione metabolica (MASLD) e le malattie cardiovascolari aterosclerotiche (ASCVD) nei soggetti affetti da diabete di tipo 1 (T1D). Si tratta di un’importante novità clinica, poiché finora l’interazione tra steatosi epatica e rischio cardiovascolare era stata indagata principalmente nei soggetti con diabete di tipo 2.
Lo studio ha coinvolto 659 adulti con T1D, sottoposti a ecografia addominale per valutare la presenza di steatosi epatica. Parallelamente, la presenza di patologie macrovascolari – come coronaropatia (CAD), arteriopatia periferica (PAD) e ictus ischemico (CVA) – è stata determinata mediante consultazione dei dati clinici elettronici. Il rischio di eventi cardiovascolari fatali o non fatali a 5 e 10 anni è stato stimato utilizzando lo Steno Type 1 Risk Engine, mentre la resistenza insulinica è stata valutata con l’indice eGDR (estimated glucose disposal rate).
La prevalenza di MASLD nella coorte è risultata del 16,8%. I soggetti con MASLD mostravano una prevalenza significativamente più alta di ASCVD composita (18,9% contro 6,8%), CAD (9,9% vs 4,7%), PAD (9,0% vs 2,2%) e CVA (6,3% vs 1,1%), con valori di p statisticamente significativi. Anche il rischio cardiovascolare calcolato era maggiore nei pazienti con MASLD: il rischio a 5 anni era del 7,8% rispetto al 4,8% dei pazienti senza MASLD (p = 0,034), mentre il rischio a 10 anni era del 15,0% rispetto al 9,4% (p = 0,035).
L’analisi multivariata ha confermato che la presenza di MASLD è associata in modo indipendente all’ASCVD (OR aggiustato 4,26; IC 95%: 1,79–10,11; p < 0,001), anche dopo aver controllato per età, sesso, durata del diabete, fumo, uso di statine, colesterolo LDL, filtrato glomerulare, albuminuria e sindrome metabolica.
Questi dati indicano che MASLD rappresenta un fattore di rischio cardiovascolare rilevante anche nei pazienti con diabete di tipo 1, tradizionalmente meno associati a steatosi epatica. L’identificazione e il monitoraggio della MASLD in questa popolazione potrebbe dunque migliorare la valutazione del rischio cardiovascolare e guidare strategie preventive più mirate.
Fonte: Cardiovasc Diabetol 2025
https://cardiab.biomedcentral.com/articles/10.1186/s12933-025-02764-y
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