Mattarella: “Serve una sanità più attenta ai territori e servizi di cura più vicini alla persona”

“Stato, Regioni, Comuni, Province, hanno saputo fare squadra durante la pandemia, affermando l’unità della Repubblica, con una mirabile capacità di ricomposizione e di intesa nella conduzione dell’emergenza, nell’affrontare l’emergenza”, così ieri il presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenuto a Bergamo all’Assemblea dell’Anci.

Il presidente ha quindi sottolineato come “Ci siamo resi conto, con gratitudine, del ruolo della scienza” e di come “Abbiamo compreso che serve una sanità più attenta ai territori, servizi di cura più vicini alla persona, assistenza più aderente ai bisogni delle famiglie, soprattutto delle più svantaggiate e in difficoltà”.

“Il tempo della pandemia – ha poi aggiunto Mattarella – ci ha anche restituito un’Europa che, con le sue istituzioni, ha saputo essere di grande aiuto alle persone e alle imprese. Sono state compiute scelte coraggiose, di chiaro segno comunitario, rimuovendo indirizzi inadeguati seguiti nelle crisi finanziarie dei primi anni Duemila”.

“Quel che si riteneva impraticabile, è stato, invece, deciso, con coraggio”, ha detto il Capo dello Stato, sottolineando come “Oggi, accanto ai non facili problemi che restano davanti noi, abbiamo possibilità inedite di intraprendere percorsi di sviluppo, e di unire obiettivi ambientali, di transizione nei modelli produttivi, con le politiche di equità sociale”.

In questo senso per l’Italia “il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza è un appuntamento” che “non si può eludere”.

Perché, ha sottolineato Mattarella, “Abbiamo l’opportunità di colmare ritardi strutturali, per rafforzare strategie di sviluppo sostenibile, per ammodernare la pubblica amministrazione, per allungare il passo nell’innovazione, per potenziare il welfare”.

“C’è la possibilità per il nostro Paese di ridurre i propri squilibri interni, di stare al passo con i tempi, anzi di accelerare nelle transizioni ecologica e digitale”, ha detto ancora il Presidente.

E “Occorre ridurre le distanze tra centro e periferie metropolitane”, insieme ai “divari tra chi gode di determinati servizi e chi invece li raggiunge a fatica e solo in parte”.

E ancora, “Diminuire le distanze nella possibilità di esercizio dei diritti: perché oggi, tuttora, tra realtà urbane e aree interne, tra centri di grande collegamento, comunità montane e realtà insulari, non sempre i diritti e i servizi riescono ad essere assicurati in maniera eguale”.

E infine un altro richiamo all’unità nazionale: “Occorre rifuggire la tentazione della chiusura nel ristretto orizzonte del proprio “particulare”, ha detto Mattarella, e questo perché “Non si farebbe neppure il bene della propria comunità immaginarlo contrapposto a quello delle comunità vicine o, addirittura, a quello della più ampia comunità nazionale”.

E in questo senso, ricorda il Capo dello Stato, “Punti fermi sono la garanzia dei diritti dei cittadini, che al Nord come nel Mezzogiorno, nelle città come nei paesi, nelle metropoli come nelle aree interne, devono poter vivere la piena validità dei principi costituzionali”.

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