Microbiota intestinale: cambiamenti e rischi da parte di batteri multi resistenti

Attraverso uno studio prospettivo, i ricercatori hanno voluto indagare se la diversità e la composizione del microbiota intestinale determinassero il rischio di acquisizione, infezione e mortalità da organismi multiresistenti (MDRO) nei pazienti ricoverati in un’unità di terapia intensiva del fegato (ICU).

Questa ricerca ha incluso pazienti ricoverati che sono stati sottoposti a tamponi rettali per rilevare la colonizzazione intestinale da organismi multiresistenti al momento del ricovero in terapia intensiva e successivamente settimanalmente durante la degenza. Quindi, è stato eseguito il sequenziamento del gene 16S rRNA su 138 tamponi rettali di 62 pazienti e, prima, è stata valutata la potenziale associazione tra composizione e diversità del microbiota intestinale, poi tra il rischio di colonizzazione, quello di infezione e di mortalità ospedaliera da organismi multiresistenti.

Dei pazienti studiati, il 30,65% si è presentato con colonizzazione da organismi multiresistenti al momento del ricovero, il 25,81% è stato invece colonizzato durante la degenza e il 43,55% non è stato colonizzato affatto; il 72,58% ha sviluppato un’infezione e la mortalità è stata del 29,03%. 

La maggiore diversità batterica e l’abbondanza delle famiglie Bacillales XI incertae sedis e Prevotella sono state associate a un minor rischio di colonizzazione da organismi multiresistenti, infezione e morte, mentre la famiglia delle Enterococcocee è stata associata a un rischio aumentato di infezione e morte. Inoltre, la regressione LASSO e l’analisi multivariata hanno identificato che la famiglia XI incertae sedis è associata a un minor rischio di infezione e l’indice di uniformità microbica è correlato a un minor rischio di mortalità.

La diversità microbica e l’abbondanza di alcuni taxa batterici potrebbero avere valore prognostico nei pazienti ricoverati in un’unità di terapia intensiva. Studi prospettici più ampi dovrebbero quindi affrontare il valore di questi marcatori nella pratica clinica.

Clinical Microbiology and Infection – https://doi.org/10.1016/j.cmi.2022.01.004

https://www.clinicalmicrobiologyandinfection.com/article/S1198-743X(22)00024-6/fulltext

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