
Prostatectomia: efficacia dell'esercizio del pavimento pelvico per l'incontinenza
Il cancro alla prostata è un tumore maligno piuttosto comune in Europa e negli Stati Uniti, ed è una delle […]
La chirurgia mininvasiva è stata associata a migliori risultati di sopravvivenza globale rispetto alla nefrectomia a cielo aperto per il carcinoma a cellule renali (RCC) allo stadio I e II. Questo è quanto riferisce uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Oncology, studio condotto da Furkan Dursun della University of Texas Health Science Center at San Antonio, negli Stati Uniti, nel quale viene riportato anche che la chirurgia mininvasiva ha avuto tassi di riammissione post-operatoria e di mortalità a 30 e 90 giorni più bassi.
“Un recente studio randomizzato di fase III che ha confrontato l’isterectomia a cielo aperto e quella mininvasiva ha mostrato tassi significativamente più elevati di recidiva locale dopo una procedura mininvasiva per il cancro cervicale. Questo fatto ha sollevato preoccupazioni per quanto riguarda i modelli di recidive e la sopravvivenza dopo la chirurgia mininvasiva in generale” affermano gli autori.
I ricercatori hanno cercato di determinare l’effetto della chirurgia mininvasiva sulla mortalità per tutte le cause tra i pazienti sottoposti a nefrectomia radicale per carcinoma a cellule renali di stadio I e II, utilizzando il National Cancer Database. I pazienti per i quali è stata tentata una nefrectomia radicale laparoscopica o robotica sono stati confrontati con i pazienti sottoposti a nefrectomia radicale in aperto (ORN).
Sono stati identificati 27.642 pazienti, di cui 11.524 (41,7%) trattati con chirurgia mininvasiva e 16.118 (58,3%) con chirurgia in aperto. L’analisi dei dati ha mostrato un vantaggio significativo in termini di sopravvivenza generale per i pazienti sottoposti a chirurgia mininvasiva. Inoltre, la durata della degenza ospedaliera era significativamente maggiore nel gruppo trattato con chirurgia in aperto (quattro giorni rispetto a tre), come anche i tassi di riammissione a 30 giorni (2,87% rispetto a 2,4%), i tassi di mortalità a 30 giorni (0,96% rispetto a 0,53%) e a 90 giorni (1,77% rispetto a 1,04%).
Fonte: Int J Clin Oncol. 2022 Mar 23. Doi: 10.1007/s10147-022-02153-5.