Nuove varianti di SARS-CoV-2: cambiamenti nella diagnosi e nella cura di COVID-19

La comparsa di nuove varianti del coronavirus SARS-C0V-2 ha imposto la necessità di trovare nuovi metodi per rilevare le infezioni sostenute dal microrganismo patogeno.

Questa esigenza è peraltro diventata più complicata per il fatto che è fondamentale e urgente mettere a punto test più specifici e sensibili che rispondano all’esigenza di evidenziare i ceppi virali più recenti. Inoltre, sotto l’aspetto clinico, la diagnosi di COVID-19 richiede anche un maggior impegno visto il mutamento sintomatologico causato dalle diverse varianti e sottovarianti virali attualmente in circolazione.

La prevenzione dell’infezione è affidata ai vaccini che sono in costante fase di aggiornamento così come i farmaci antivirali finora messi a punto.

Un team di esperti ha passato in rassegna gli aspetti emergenti che riguardano l’evoluzione delle tecniche di rilevazione di SARS-CoV-2. Viene discusso anche lo stato di sviluppo, i meccanismi di funzionamento, i vantaggi e gli svantaggi dei nuovi preparati farmaceutici utilizzati per combattere le forme di COVID-19 provocate dai sotto lignaggi del virus che stanno sostenendo la pandemia negli ultimi mesi.

In particolare, per quanto riguarda il rilevamento del microrganismo, gli Autori analizzano le metodologie più  aggiornate basate, tra l’altro, sugli acidi nucleici, mentre, sotto l’aspetto preventivo, valutano l’utilizzo di diverse piattaforme di vaccinazione e le risposte immunitarie da queste indotte. 

Fonte: Ann Med. 2022

https://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/07853890.2022.2031274

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